Duecentocinquantasei scalini, alta cinquantasei metri, celebrità e mito, la Torre di Pisa tende a raddrizzarsi. Buona o cattiva per i pisani la notizia? Intanto, lei pendente si tira su: recuperati quattro centimetri in venti anni. In conclusione, ora pende meno.
Il campanile noto e amato in tutto il mondo tende a raddrizzarsi ogni anno. Perderebbe il suo grande fascino se dovesse raddrizzarsi completamente, acquisendo totale verticalità? “Tranquilli, non vedrete dritta, ci vorrebbero quaranta secoli”, l’affermazione inequivocabile è del professore Nunziante Sgueglia, professore di geotecnica presso la facoltà di ingegneria dell’Università di Pisa. Restiamo quindi boncitti: il parere del professore Sgueglia è confortato dal Gruppo di Studiosi investiti del problema. Salvatore Settis, Carlo Viggiani e Donato Sabia.
I risultati da loro forniti sono il frutto di diciassette anni di osservazioni sul monumento. In definitiva, la Torre di Pisa è stabile e molto lentamente sta riducendo la sua pendenza. La bella di Pisa è monitorata dal 1990, l’anno in cui rimase chiusa dopo un crollo. Quello drammatico della torre civica di Pavia, nel 1989, che causò quattro morti. Durante i lavori di consolidamento, iniziati nel ’90 e terminati alla fine del 2001, la pendenza del campanile è stata ridotta con la cerchiatura di alcuni piani, tiranti d’acciaio, contrappesi di piombo e sottoescavazione.
Accorgimenti che l’hanno riportata alla pendenza che aveva due secoli prima. Complessivamente un intervento di “stabilizzazione, consistito nella estrazione di terreno da sotto la fondazione delle torre, che le ha consentito di raddrizzarsi, ovvero ridurre la pendenza di mezzo grado”. Da quando è stata riaperta al pubblico, nel 2001, la Torre mai ha smesso di raddrizzarsi.
“Prima velocemente, poi piano piano, rallentando”, informa quel grande studioso della Torre di Pisa che è il professore Nunziante Sgueglia. E ancora oggi il monumento continua a raddrizzarsi, un millimetro massimo due all’anno. “Riduzioni che noi possiamo cogliere grazie agli strumenti di monitoraggio di cui disponiamo. Teniamo sotto controllo la struttura architettonica e il terreno”.
Di anni ne ha, e sono davvero tanti. I lavori per la sua costruzione iniziarono nel 1173, ad opera di Bonanno Pisano. L’inaugurazione nel 1372. Gli studi in più epoche hanno accertato che la pendenza della Torre di Pisa dipende dalla cedevolezza del terreno di argilla molle. Una cosa è certa: ancora per qualche anno continuerà a raddrizzarsi. Poi? Potrebbe fermarsi come riprendere ad andare verso sud. Ovvero, tornare a pendere come in passato.
Tranquilli, il Gruppo di Sorveglianza garantisce sull’ottima salute di ritorno della Torre di Pisa. Ma la possibilità che possa diventare dritta è uno scenario al di fuori della nostra portata. Si presenterebbe, secondo gli esperti, tra quarant’anni. Finora è riuscito a raddrizzarla solo Superman, ma nella finzione cinematografica del 1983, firmata dal regista Richard Lester.
Una roba da cinema, appunto. All’epoca, l’unico presente in piazza dei Miracoli, un venditore di souvenir, non la prese troppo bene. La scena del gesto di Batman gli aveva rotto la piazza. Stizzito, urlò in perfetto dialetto napoletano “Strunzooo…”. Oh bischero di un superman, nella versione toscana.
La zingarata più famosa e divertente in “Amici Miei”. Nel secondo atto, il conte Mascetti e gli altri prendono di mira proprio la paura che la Torre crolli all’improvviso. Inscenano una corsa al salvataggio, coinvolgendo decine di turisti creduloni che la Torre gli stia per cadere sulle loro testa da un momento all’altro. Millanta attori e cantanti americani che fanno a gara per farsi la foto mentre reggono la Torre in prospettiva, come qualsiasi altro turista, giapponese o coreano.
Il monumento simbolo di Pisa è apparso in venti film, tra gli anni Trenta e Sessanta. “va bene, sì, pende, ma ci sono tante cose che pendono”, copyright Shirley McLaine, maliziosa, in “Una Rolls-Royce gialla”. In questi nostri tempi di social e web, la cantante Kate Perry è andata parecchio oltre, accendendo discussioni con il suo ovvio riferimento fallico della forma con evocazione freudiana da Monica Levinsky dei nostri giorni. Ha realizzato un selfie a luci rosse. E lei antica e immutabile, bellissima e affascinante, la Torre di Pisa fedele al suo mito e alla sua leggenda. Che pende, che pende, e mai casca giù…