Tatiana Andreoli, 20 anni, di Venaria Reale, ha vinto la finale individuale dell’arco olimpico femminile ai Giochi Europei di Minsk. La sfida tutta azzurra contro Lucilla Boari è terminata 7-1. Partenza sprint per la piemontese che si è portata sul 2-0 grazie al parziale di 28-25, Boari ha risposto con il 28-28 che le ha permesso di restare in gara ma la seconda accelerata di Andreoli ha chiuso la gara con le ultime due volée che si sono concluse 26-22 e 26-25.

Boari e Andreoli si sono sfidate per l’oro dopo una mattinata da incorniciare. Per la torinese la strada verso la finale è iniziata subito con il brivido, la sfida con la francese Audrey Adiceom si è risolta solamente dopo due frecce di spareggio con il risultato di 6-5 (9, 10*; 9,10). Gli altri match meno spettacolari ma molto duri, Inna Stepanova (RUS) piegata 6-4 mentre l’olandese Ana Gabriela Bayardo sconfitta 6-2.

LE PAROLE DI TATIANA ANDREOLI
È raggiante Tatiana Andreoli, che ripensa all'impresa appena compiuta: "Se ho cantato l'inno durante la premiazione? Ovvio che l'ho cantato! È stata una grandissima emozione, anche perché alla vigilia della competizione individuale non mi aspettavo di salire sul gradino più alto del podio".

L'atleta torinese pensava di valere i quarti di finale: "Sapevo che stavo tirando bene durante i match, ma il mio obiettivo era di classificarmi tra le prime otto: sarebbe stato comunque un premio per il lavoro che stiamo portando avanti e avrebbe significato che la via presa sta funzionando. Poi però ho proseguito la corsa, ma non mi sono resa conto del tutto che sarei arrivata a giocarmi la medaglia d'oro. E oltretutto contro una compagna di squadra...".

"Un'altra finale contro Lucilla non me la ricordo - dice l'atleta nata a Venaria Reale il 1 gennaio '99 - Ci siamo però affrontate più di una volta ai Campionati Italiani. L'ultima è stata agli indoor, ma durante le eliminatorie, non nel match per il titolo... Se cambia qualcosa giocarsi una finale internazionale contro una compagna di Nazionale? Beh, quando arrivi lì giochi per vincere. Non sono scesa in campo pensando che andava bene anche il secondo posto. Ho provato a vincere e ci sono riuscita".

Per Tatiana, che ha cominciato a tirare con l'arco seguendo le orme della sorella, il primo pensiero dopo una vittoria va subito al suo amato nonno, da sempre il suo primo tifoso, purtroppo scomparso due anni fa: "Per questa vittoria vorrei ringraziare quelli che hanno contribuito a questa vittoria e chi lo ha fatto lo sa. E poi so che c'è chi dall'alto ha pregato per questo giorno...".

Inutile dire che per Tatiana l'obiettivo dopo questo alloro resta l'esordio ai Giochi Olimpici. La qualificazione della squadra per Tokyo resta quindi l'obiettivo numero uno: "Stiamo lavorando per avere una squadra unita e vincente. Sono la prima a pensare che è importante sostenersi e che attraverso l'unione riusciremo a limitare gli errori o le debolezze. Dobbiamo creare una squadra che faccia gruppo e possiamo arrivare lontano. Abbiamo tutte le carte in regola per riuscirci. Le avevamo già al mondiale ma è andata male. Ora abbiamo il tempo per lavorarci e ritentare il prossimo anno. Voglio essere in Giappone la prossima estate".