“Le parole di Prodi non mi hanno convinto". Pierluigi Bersani contro l’ex premier. Pomo della discordia, ovviamente, Matteo Renzi e il suo modo di concepire il centrosinistra. Nella giornata di ieri l’ex segretario del Pd, oggi esponente di Liberi e Uguali, è tornato sulle dichiarazioni del padre dell'Ulivo, che ha attaccato il nuovo partito di Grasso ("Non è per l'unità del centrosinistra") per sostenere che invece "Renzi e il Pd sono per l'unità del centrosinistra". "Per dirla in modo leggero, è opinabile quello che ha detto Prodi – ha detto Bersani -. Le sue affermazioni, francamente, non mi hanno proprio convinto".
Sulle alleanze e sulla possibilità di una coalizione di centrosinistra post voto, Bersani ha spiegato: "Dopo il voto si vedrà", anche perché LeU cercherà di capire "se c’è la possibilità di riaprire la strada di una grande area progressista di una sinistra di governo. Ma Renzi alla fine andrà con Berlusconi, non giriamoci attorno. Fino ad ora è andato con Berlusconi. Si vede anche da come ha selezionato ora le candidature... io non ho mai sentito l'intenzione, nemmeno vaghissima, di rivolgersi alla sinistra", ha sottolineato Bersani. "Guardiamo i fatti: andremo a votare con una legge sulla quale ci sono stati otto voti di fiducia e che Renzi ha fatto con la destra, non con noi. Applicando quella legge Renzi - ha spiegato - ha azzerato tutti quelli che parlavano di centrosinistra e ha messo in Sicilia dei sodali di Cuffaro e di Lombardi, in Lombardia il braccio destro di Formigoni e nel cuore dell'Emilia Casini e Lorenzin: tutta gente che quando parla di centrosinistra pensa di farlo con Berlusconi. Purtroppo - ha detto - la spaccatura che si è creata è profonda ed è nel popolo del centrosinistra".
Per l'esponente di Leu la colpa più grande di Renzi è "quella di aver pensato che stremando, facendo fuori, tacitando la sinistra, potesse ereditare l'elettorato di un Berlusconi ormai al tramonto. In questi anni ha tirato la volata alla destra. Ma è un'idea balorda, io glielo dissi". La dichiarazione di voto di Prodi in favore del Partito democratico non ha sorpreso neanche il deputato Paolo Fontanelli, sempre di LeU, perché “ci sono suoi uomini o donne candidati nel Pd o in liste collegate, come Santagata. Mi sembrava un elemento abbastanza scontato. Poi, il problema dell'unità del centrosinistra è un problema che dovrebbe porsi il Pd, perché l'ha rotta il Pd quell'unità quando ha fatto una politica non di centrosinistra, ma di centrismo".
Il concetto è stato ribadito anche dalla senatrice Alessia Petraglia: "Forse Romano Prodi ha dimenticato che il centrosinistra è morto nel 2013 quando non è stato dato l'incarico a Bersani e da allora è iniziata un'altra storia". L'obiettivo che vuole darsi il movimento guidato dal presidente del Senato, Pietro Grasso, è differente: "Stiamo ricostruendo la sinistra – ha avvertito Petraglia -, abbiamo ripreso i temi e stiamo presentando un'idea alternativa di Paese a quella che il centrosinistra, ahinoi, ha presentato in questi ultimi anni".
Durissimo il commento di Velina Rossa che ha attaccato senza mezzi termini Prodi: "Romano è un adulto della politica. Eppure spesso e volentieri, per una scelta che non riusciamo a capire, dirige la sua ira contro coloro che in qualche modo lo hanno sempre aiutato nella formazione del centrosinistra. Oggi abbiamo il sospetto che anche per lui valga la vecchia dichiarazione del suo braccio destro Parisi, quando affermava che era necessario eliminare i comunisti dall'Ulivo. È un po' triste che si rifugi all'ombra di Casini nella sua Bologna quando vede i suoi amici più diretti come Bersani ed Errani criticati per la loro azione politica necessaria a contrastare oggi la deriva del vecchio Partito democratico".
"Saremo anche un po'scortesi - ha sottolineato la Velina - ma vogliamo ricordare ancora una volta a Prodi la generosità di Bersani che si adoperò per la sua elezione a presidente della Repubblica. Non è possibile che oggi lui dimentichi improvvisamente che i 101 voti contrari erano guidati da Matteo Renzi. Già conosciamo l'obiezione che ci verrà fatta: è difficile scoprire chi effettivamente votò contro di lui. Ma siamo anche noi testimoni, durante quella votazione, di chi si adoperava per il voto contrario a Romano. E Prodi questo lo sa, ne è consapevole".
Ironico, invece, il commento del senatore del Pd Andrea Marcucci che è passato al contrattacco attaccando Liberi e Uguali: "Il Bersani che critica Romano Prodi e predice una convergenza del Pd con Forza Italia è un omonimo di quello che con Berlusconi ci ha fatto due governi? Ed ancora Bersani è consapevole che i voti che andranno a LeU sono altre e nuove carezze rivolte alla destra?"
Stefano Ghionni