All'inizio degli anni Cinquanta, un industriale diventato poi importatore d'auto straniere, che aveva la propria base a Chicago, Stanley H. Arnolt, si accordò con il noto carrozziere italiano Bertone, per la realizzazione di una roadster. Un'auto molto particolare perchè con l'origine americana aveva anche chassis britannico e una linea italiana, frutto del design di Franco Scaglione, toscano, che nella sua carriera ha messo la firma su celebri modelli come la Alfa Romeo Bat e che lavorava con Nuccio Bertone.
Arnold aveva ingaggiato Bertone per la realizzazione di 200 esemplari della sua auto, soltanto 142 ne uscirono dalla fabbrica. Si chiamava Arnold-Bristol, fu realizzata tra il 1952 e il 1959, anche se l'ultima fu venduta ben più in là nel tempo, nel 1969. Ma ci furono anche dei problemi, infatti 12 delle 142 auto realizzate rimasero distrutte in un incendio che colpì lo stabilimento. Oggi ne sono rimaste in circolazione 85.
La Arnold-Bristol era in vendita in diverse versioni, dalla 'Competition' alla 'Bolide', poi ancora 'Deluxe' e infine la 'Coupe'. La Arnold Bristol ebbe successo anche nelle competizioni e fu creato un team corse per partecipare ad alcuni grandi appuntamenti del motorismo come la '12 Ore di Sebring', dove si aggiudicò la vittoria nella classe 'Sports 2000'. L'auto americana, con il design italiano faceva ricordare in qualche modo alcune dei modelli più popolari del segmento, a cominciare dalle Ferrari naturalmente.
Dove si possono trovare oggi le Arnold-Bristol? Sono auto da collezione, ma per chi è un
fanatico del mix americano-britannico inglese, potrà vedere un esemplare sicuramente alla prossima asta di auto d'epoca in programma in Florida, la celeberrima 'Rm Sotheby's
Amelia' il prossimo 10 marzo e il prezzo probabile di vendita dovrebbe raggiungere minimo i 200.000 dollari.
Caterina Pasqualigo