Ma quanti sono stati gli italiani che hanno già votato all’estero per le elezioni politiche del 4 marzo? Questo lo si saprà solo con lo spoglio, ma le buste elettorali inviate sono state 4.300.000, 700mila in più rispetto alla chiamata alle urne precedente.
A snocciolare questi numeri, il direttore generale per gli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie, Luigi Vignali. Coinvolti 177 Paesi del mondo, 200 tra ambasciate e consolati. Tra ieri e oggi sono previsti 100 voli in arrivo a Roma, "uno sforzo gigantesco" le parole di Vignali.
Qualche curiosità. Ci sono stati "sei elettori a Tonga, quattro elettori ultracentenari - ha sottolineato il responsabile della Farnesina - "i primi voli a partire sono stati quelli da Bangkok e Singapore, gli ultimi ad arrivare quelli da Bogotà e dal Guatemala.
L'impegno della Farnesina si è centrato particolarmente su regolarità, correttezza, trasparenza ed efficacia del voto. Va anche segnalato che abbiamo collaborato con la polizia postale per smascherare alcune fake news, diffuse in campagna elettorale. Secondo una di queste notizie false la busta conteneva anche propaganda elettorale. Al di là di qualche disagio, come quello di Tenerife, il bilancio per adesso è molto positivo.
Adesso ci sarà il passaggio di testimone tra Esteri, che conclude qui il suo impegno, e la corte di appello di Roma dove avverrà lo spoglio, nel centro polifunzionale di Castelnuovo di Porto, dove saranno portati plichi con dei trasporti speciali gestiti del ministero degli Interni".
"Abbiamo previsto contratti rafforzati con le tipografie che hanno stampato in loco le schede elettorali, con i servizi postali - ha ricordato ancora Vignali - c'è stata una vigilanza 24 ore su 24 del materiale elettorale, l'impegno dell'Arma dei Carabinieri nel presenziare a varie fasi del voto, in particolare l'introduzione di un codice a barre sulla busta esterna che consente di monitorare passo passo l'invio dei plichi e di gestire soprattutto l'invio di eventuali duplicati".
Una procedura, ha aggiunto, attuata "per il 75% degli elettori all'estero, una diffusione molto ampia. Abbiamo recepito quella che era una buona prassi già applicata e l'abbiamo diffusa anche alla maggior parte dei Paesi e degli elettori". "Le operazioni elettorali si sono concluse il 1 marzo alle ore 16", ha confermato il direttore generale per gli Italiani all'Estero e le Politiche Migratorie: "Entro quell'ora, i plichi dovevano essere restituiti all'ambasciata o al consolato di riferimento, dopo di che hanno iniziato a partire i vari voli che stanno appunto ancora arrivando".
Il caso dell'elettrice di Tenerife che ha denunciato, con una registrazione video, il ritrovamento della busta semiaperta con la scheda elettorale nella buca delle lettere resta quello più acclarato, a livello di irregolarità.
"E' l'unico caso di forte problematicità che abbiamo riscontrato però in tutta la Spagna" - ha tenuto a precisare il responsabile della Farnesina - ce ne sono stati altri, in altri parti del mondo, che abbiamo affrontato e provveduto a sanare o comunque a regolarizzare. Qualche caso evidentemente ci può essere, stiamo parlando di 4.300.000 invii: penso che in termini percentuali siamo allo 0,0001% di casi".