Preoccupazione per il futuro e ansia per le strategie e le decisioni aziendali. Questi i motivi che hanno spinto i lavoratori Mediaworld ad aderire massicciamente allo sciopero indetto dalla maggiori sigle sindacali nazionali, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.
Contestata, in particolare, la scelta di chiudere i due punti vendita della stazione centrale di Milano e di Grosseto e di trasferire la sede da Curno, in provincia di Bergamo, a Verano Brianza. Inoltre, nel mirino di sindacati e lavoratori l'eliminazione delle maggiorazioni per il lavoro domenicale e la cessazione del contratto di solidarietà.
Attivati vari sit-in e presidi di protesta, dalla Toscana alla Sardegna fino al Trentino. In tutta Italia è stato di agitazione permanente tra i dipendenti della celebre catena di elettronica, con nuove manifestazioni di protesta annunciate nei prossimi giorni.