Se l'Italia rappresenta, in assoluto, il terzo Paese per l'export del caffè brasiliano, con una quota dell'11,2% alle spalle di Germania e Stati Uniti, che si attestano rispettivamente al 18,5% e 17,2%, per quello che invece riguarda gli exploit di questi due primi mesi del 2018, la posizione in graduatoria è ancora più elevata. Infatti tra le nazioni che maggiormente sono cresciute rispetto allo stesso periodo del 2017, dietro il Canada, che ha registrato un +26,8%, c'è appunto l'Italia con un incremento del 13,78% e visto che rispetto ai nord americani, ottavi nella classifica assoluta, si è più avanti di cinque posizioni, la performance tricolore è stata sottolineata molto positivamente dagli analisti del caffè brasiliano.
In assoluto in febbraio il Brasile ha esportato 2.355.660 sacchi di caffè secondo quando riportato dal Conselho dos Exportadores de Café do Brasil (Cecafé) e paragonato allo stesso periodo dello scorso anno si è avuta una diminuzione del 9,1%. Tra le varietà di caffè è stata l'Arabica a dominare i numeri con l'89,1%, seguita dal 'solubile' 10% e 'robusta' 0,9%.
"I risultati di questo anno ha spiegato Nelson Carvalhaes presidente di Cecafé - sono
in linea con le previsioni, con un export più modesto, pur preservando la grande quota che rappresenta il Brasile nell'ambito delle esportazioni mondiali. Si deve tenere in conto che febbraio è più corto e che inevitabilmente influisce sulle esportazioni. La nostra aspettativa è che il mercato continui a comportarsi a questo ritmo fino all'inizio del nuovo raccolto nel mese di luglio, quando si può attendere un possibile aumento delle esportazioni. C'è anche da aggiungere che il volume delle piogge è stato molto favorevole per la produzione del caffè e dovrebbe avere un impatto positivo quando si avranno le esportazioni all'inizio ufficiale del nuovo raccolto".
Sandra Echenique