Uruguay, un Paese dove investire, lavorare e vivere. Questo lo slogan promosso questa mattina all’Hotel Ca’ Sagredo dal vice ministro del Turismo della Republica Oriental del Uruguay Benjamin Liberoff, ospite del console onorario uruguagio a Venezia Claudio Scarpa e dell’Associazione Veneziana Albergatori.
Il vice ministro Liberoff ha presentato agli ospiti intervenuti all’incontro, tra cui numerosi imprenditori e rappresentanti di categorie produttive veneziane, le possibilità di collaborazione nel settore turistico e produttivo tra Venezia, il Veneto e l’Uruguay e le opportunità d’investimento per le imprese locali. Dal mondo agricolo, passando per il Carnevale di Montevideo, alle occasioni di usufruire del libero commercio che l’Uruguay concede come porta d’ingresso del Mercosur, un’area che comprende anche Argentina, Brasile, Paraguay e Venezuela con un Pil di 3,3 miliardi di dollari e 276 milioni di abitanti: queste le prospettive illustrate da Liberoff.
All’incontro di Ca’Sagredo sono intervenuti anche il consigliere comunale e presidente della Commissione consiliare alle Attività produttive e allo Sviluppo economico del territorio, Paolo Pellegrini che ha portato i saluti del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il vicepresidente dell’Ava, Alessandro Dal Corso, il console generale dell'Uruguay a Milano, Ricardo Duarte oltre che il presidente dello Skal di Venezia Armando Ballarin.
«Il 25% della popolazione che vive in Uruguay ha origini italiane – ha spiegato lo stesso viceministro Liberoff – E’ quindi evidente come il legame che ci unisce a questo Paese europeo ci spinga a stringere rapporti che possono spaziare in vari ambiti: dal mondo agricolo e alimentare che ci vede leader nella produzione di carne, a quello imprenditoriale con un regime di porto e aeroporto liberi e turistico e dove gli investitori esteri e locali sono trattati in parità di condizioni e non è prevista la richiesta di autorizzazioni o restrizioni al trasferimento di capitale o degli utili. L’Uruguay gode di una stabilità sociale e politica che lo posizionano ai primi posti in America Latina. Siamo molto interessati agli scambi turistici, in particolar modo con Venezia. Il suo Carnevale, per esempio, è un modello per noi che vorremmo legare al nome del Carnevale di Montevideo, tra i più famosi in Sudamerica. Ci auguriamo che tra i due Paesi, grazie ad incontri come questo, possa iniziare un percorso di avvicinamento per fare in modo che ci sia uno scambio di esperienze e un dialogo per sviluppare dei progetti comuni in grado di far crescere le rispettive economie».
«L’Uruguay è un paese fratello viste le origini del 25% della sua popolazione – ha quindi aggiunto il diretto di Ava e console onorario Claudio Scarpa - le due economie possono essere collaborative in vari ambiti, da quello agricolo e alimentare, passando per il settore turistico e imprenditoriale ma non escluderei anche quello artigianale. Pensiamo appunto al carnevale di Montevideo e a quello di Venezia: già dal prossimo anno vedo possibile uno scambio di esperienze e di presenze tra i due eventi. In Uruguay potremmo far conoscere il nostro artigianato di qualità, le maschere, i vestiti realizzati dagli atelier, la tradizione. Un gruppo veneziano ha da poco investito 42 milioni di euro proprio in Uruguay a Punta del Este. Come consolato stiamo studiando un gemellaggio tra Montevideo non solo con Venezia ma anche con Cortina come capitale del lusso. Incontreremo a breve per questo il sindaco della Regina delle Dolomiti».