Dopo il caso dell'imam in Puglia accusato di far parte dell’Isis, la polizia ha effettuatato un’altra vasta operazione anti-terrorismo che ha portato a un arresto e a 13 perquisizioni domiciliari in tutto il Nord Italia. A Torino, per partecipazione all’associazione terroristica dello Stato Islamico, è finito in manette il 23enne di origine marocchina ma naturalizzato italiano Halili Elmahdi.
L’INDAGINE.
E’ iniziata alla fine del 2015, quando il giovane era stato già oggetto di una sentenza di patteggiamento, emessa dal Tribunale di Torino per istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. Aveva infatti pubblicato sul web alcuni documenti di esaltazione dello Stato Islamico.
Le indagini della Digos hanno poi evidenziato un crescente percorso di radicalizzazione del giovane che, nonostante la sentenza, aveva addirittura intensificato la sua attività di proselitismo e indottrinamento attraverso la diffusione di materiale di propaganda inneggiante alla Jihad tra cui filmati riproducenti le gesta dei mujaheddin in Siria e Iraq, le cruente esecuzioni operate nei confronti di civili e militari, le rivendicazioni e celebrazioni degli attentati di Parigi e Bruxelles nonché gli infervorati sermoni di vari predicatori del terrore tra cui Anwar Al-Awlaki, “il Bin Laden di Internet”.
In occasione della diffusione della notizia della morte del portavoce del Califfato Mohamed Al Adnani, l'arrestato aveva creato e pubblicato su una piattaforma social ad accesso pubblico tre playlist con i messaggi più famosi dell’uomo tra cui quello del settembre 2014 che veicolava l'ordine dello Stato Islamico di scatenare la campagna del terrore in Europa che ha portato alle stragi compiute a partire dal gennaio 2015.