Una farsa, anche se da ridere c'è ben poco. In meno di 24 ore lo “storico accordo” tra Israele e l'Onu per ricollocare nei prossimi cinque anni 16.250 migranti nei paesi dell'Occidente, annunciato dal premier Netanyahu, è diventato lettera morta.
Lo stesso Israele ne ha annunciato la "sospensione", dopo che le diplomazie di alcuni paesi occidentali - Italia compresa - lo avevano smentito. "Si era trattato soltanto di esempi", aveva precisato la diplomazia israeliana in riferimento ad Italia e Germania come paesi che avrebbero accolto i migranti di origine africana tuttora nel paese.
Poi, però, la definitiva marcia indietro, con lo stop all'accordo - o presunto tale - con le Nazioni Unite. Un pasticcio in piena regola, che costerà, con tutta probabilità, il rimpatrio forzato per gli oltre 16mila rifugiati nel paese.