Questa volta per l’ex presidente del Brasile Luis Inacio Lula Da Silva sembra proprio finita. Il Supremo Tribunale Federale ha infatti respinto una richiesta di habeas corpus (una richiesta preventiva di libertà provvisoria) presentata dai suoi avvocati con la speranza di evitargli la prigione.
Gli undici consiglieri facenti parte dell’organo giuridico si sono espressi soltanto dopo 10 ore: in sei hanno respinto la domanda, rendendo vani così i cinque voti a favore.
Lula, leader del Partito dei Lavoratori e presidente del Brasile dal 2003 al 2011 (ancora amatissimo), puntava a ottenere la sospensione della pena di 12 anni, inflittagli per corruzione passiva e riciclaggio nell’ambito dello scandalo Petrobras, almeno per tutto il periodo dei ricorsi contro la sentenza di condanna.
I suoi legali hanno tempo fino al 10 aprile per fare ricorso. A questo punto i suoi piani di candidarsi alle presidenziali di ottobre si candidano non poco.