Erano 300 alla festa Ferrari in Biscayne Boulevard. Erano in 150 a quella di Dolce&Gabbana in Design District. Il lusso, al massimo, made in Italy, ha caratterizzato l'ultimo fine settimana a Miami. Bolidi da sogno da una parte, la moda al suo top dall'altra. Questa è Miami, quella riservata a pochi, e non è un caso che l'eccellenza italiana, quella destinata ai privilegiati, l'abbia fatta da padrona. Così da downtown, dove The Collection ha presentato la sua nuova concessionaria dedicata esclusivamente alla casa di Maranello, è bastato spostarsi pochi chilometri più in là per assistere, se invitati, al taglio del nastro di una boutique davvero unica.
La nuova casa di Dolce&Gabbana a Miami è su due piani, si sviluppa su una superficie di oltre 500 metri quadrati. C'erano anche Stefano Gabbana e Domenico Dolce, che sono volati da New York, dove si è assistito a Soho a un'altra inaugurazione. L'apertura
della unica boutique di Design District è stata poi seguita da una cena riservata a pochi, 120 ospiti super vip, che si è svolta nella casa di Craig Robins il CEO di Dacra, l'impresa artefice di Design District. Il nuovo punto vendita di Miami di D&G è stato descritto come un 'completamente new design concept' ed è stato ispirato dal Teatro alla Scala di Milano.
Ma non solo: all'interno della boutique sono contenuti arredamenti che riproducono un teatro. E il punto vendita di Design District sarà il punto di riferimento per la firma italiana che comunque nel South Florida, tra Boca Raton e Miami ha complessivamente nove boutique, a dimostrazione dell'importanza che questa parte degli Stati Uniti rappresenta per la firma italiana. E quest'ultima location non è nemmeno troppo lontana da un altro esempio di italianità: l'Istituto Marangoni che ha inaugurato il proprio primo campus, a Miami ovviamente, nel gennaio scorso.
Ma cosa significa Miami per D&G? «Sento il nome e penso a divertimento, luce, design ed arte». Così ha risposto Stefano Gabbana intervistato proprio in occasione del grand opening della nuova boutique. Il lusso sfrenato che Miami è capace di presentare per il nuovo D&G si è poi diviso in due giornate durante le quali si sono succeduti avvenimenti, incontri un cocktail con l'artista Romero Britto, anche se ovviamente il clou c'è stato la sera dell'apertura quando le luci, sfavillanti, i gioielli, i vestiti firmati, hanno fatto il loro ingresso al Design District per questa nuova tappa che porta il 'quartiere' verso i livelli più elevati della esclusività.
Design District dal 2009 ad oggi si è trasformato in un punto di riferimento del luxury mondiale. Lì infatti si trovano 130 tra gallerie d'arte, showrooms, firme dell'architettura mondiale, boutique con i nomi più esclusivi della moda globale. Non manca nessuno, perchè non esserci vuol dire che non si fa parte della élite. Il primo grande nome ad aprire il proprio punto vendita è stato nel 2009 Christian Louboutin poi da quel momento è un rincorrersi. L'idea di creare questa isola del lusso più sfrenato nel cuore di Miami, è venuta una quindicina di anni fa a Craig Robins che in questa parte della città ha notato il potenziale per trasformare il nulla in qualcosa di unico.
E per far in modo che la trasformazione avesse successo, fin dall'inizio Robins ha cominciato a spendere, all'anno, solo per garantire la sicurezza delle boutique di gran lusso, oltre un milione di dollari. D'altra parte quando ci sono nomi come Bulgari o Cartier, Hermes e Louis Vuitton non ci sono limiti, per nulla, a cominciare ovviamente dalla tranquillità. E alla fine del 2017 Dacra, la società di Robins, aveva 120 punti vendita di proprietà, tutti affittati a grandi nomi, mentre altre proprietà erano presenti 40 brand. Ma non ci sono naturalmente solo fashion e i gioielli, presenti, oltre alle gallerie d'arte, anche ristoranti e una lunga serie di firme nel campo del design e dei servizi.
Ma assieme a Dolce& Gabbana sono ovviamente i nomi italiani a fare la grande differenza: soltanto per rimanere nel campo del fashion si possono trovare Valentino e Versace, ma anche Prada e Pucci come Tod's, poi ancora Loro Piana e Gucci. La storia della grande moda che si è radunata in questa parte di Miami e che adesso è stata raggiunta anche da D&G. Fondata nel 1985 a Legnano, ora Dolce & Gabbana ha la propria sede principale a Milano con un fatturato che alla fine del 2016 ha toccato 1,19 miliardi di euro e che va dall'abbigliamento ai profumi, dagli accessori agli occhiali, poi cosmetici, intimo, un impero del fashion che ha visto poi passare alcuni dei più grandi nomi dello spettacolo (e dello sport), a cominciare ovviamente da Madonna per poi passare a Beyoncé, ma anche Sarah Jessica Parker, David Beckham, Brad Pitt, Kim Kardashian, Rihanna...
Roberto Zanni