A Chicago c'è una strada che porta il nome di Italo Balbo e anche un monumento, dono di Benito Mussolini in seguito alla traversata che nel 1933 portò uno squadrone di 24 aeroplani dall'Italia gli Stati Uniti, appunto nella città dell'Illinois, in occasione della
Century of Progress World's Fair. E in particolare con l'ondata anti-statue scatenatasi l'estate scorsa negli Stati Uniti, primo obiettivo quelle raffiguranti militari sudisti, poi Cristoforo Colombo e infine anche Italo Balbo, a Chicago si credeva che quella testimonianza, seppur storica, dovesse sparire.
Invece, dalle ultime notizie, sembra che il dono di Mussolini resterà dov'è con l'aggiunta forse di una targa dove meglio si spiegherebbe il significato di quel lascito e di come e perchè arrivo dall'Italia che all'epoca era fascista. Per quello che invece riguarda la denominazione della strada, gli assessori al comune di Chicago, hanno fatto sapere che non ci dovrebbero invece essere cambiamenti. Balbo Drive, tra l'altro piccola strada, è quasi sicuro che non verrà ribattezzata. E sono stati alcuni leader di organizzazioni italo-americane a opporsi.
Alla fine tutto o quasi è passato nelle mani dell'assessore Sophia King la cui giurisdizione accoglie strada e monumento. E se in un primo momento si era dichiarata favorevole alla rimozione, in seguito ha ammorbidito, e di molto la propria posizione: la statua resta, magari con l'aggiunta di una targa che possa informare i visitatori "del legame del monumento con il fascismo e della nostra denuncia".
Anche la strada non corre pericoli, almeno per ora, anche se l'ufficio dell'assessore rimane aperto. "Esortiamo - è stato detto - le persone interessate a contattarci". C'erano candidati a sostituire Balbo nella mappa di Chicago: dalla giornalista afro-americana, Ida B. Wells, agli italiani Santa Cabrini ed Enrico Fermi.
Tony Porpiglia