L’Ambasciata dell’Uruguay ha organizzato una Conferenza della Prof. Elena Romiti, della Biblioteca Nazionale dell’Uruguay: “La obra de María Eugenia Vaz Ferreira Archivo digital” si terrà martedì 15 maggio alle ore 17 presso l’Edificio Marco Polo di Sapienza, Viale dello Scalo di San Lorenzo 82 Sala Riunioni 2 (III piano) a Roma.
María Eugenia Vaz Ferreira (Montevideo, 13 luglio 1875 – 20 maggio 1924) è entrata nello spazio pubblico nel 1894, con la lettura del poema «Monólogo» nel festival del Club Cattolico di Montevideo. Da allora, le principali riviste letterarie del Rio della Plata hanno pubblicato le sue poesie.
Molto presto è stata inclusa nelle antologie di poesie come la Colección de poesías uruguayas (1895) di Víctor Arreguini, ed El Parnaso Oriental: antología de poetas uruguayos (1905), di Raúl Montero Bustamante, il quale concede a María Eugenia il più alto riconoscimento: «è senza dubbio la prima poetessa di America e la più grande che ha avuto il paese» (p. 30). Questo giudizio ha fatto che Miguel de Unamuno la riconoscesse cosi in España.
La sua sfaccettatura di eccezionale concertista e compositore completava e risaltava la sua figura pubblica. Fra le sue presentazioni come concertista si documenta la realizzata il 29 settembre 1900, presso il conservatorio musicale La Lira, sul repertorio di Robert Schumann.
La poetessa ha corretto instancabilmente le sue poesie. Nel 1903, è riuscita ad annunciare il suo primo libro intitolato Fuego y mármol, al quale Alberto Nin Frías dedica il lavoro critico intitolato «Ensayos sobre las poesías de MEVF», pubblicato in Vida Moderna (1903); tuttavia, l’opera è rimasta dimenticata. Nel momento della sua morte, nel 1924, lasciò pronto per la stampa il libro di poesie La isla de los cánticos, che suo fratello, il filosofo Carlos Vaz Ferreira, pubblicò in maniera postume quello stesso anno.
Concomitantemente, María Eugenia ha scritto per teatro ed ha presentato tre opere nel teatro Solís: La piedra filosofal, con testo e musica della poetessa, nel 1908; Los peregrinos, dramma lirico in un atto che vince il concorso Salus, nel 1909; e Resurrexit (Idilio Medioval), nel 1913, dramma lirico musicalizzato da César Cortinas, il quale ricevete una critica di alto riconoscimento. In vita, autorizzò soltanto la pubblicazione di questo ultimo, uscito nel Diario del Plata, a Montevideo, il 5 agosto 1913.
Nel divergente percorso di María Eugenia Vaz Ferreira furono determinanti le caratteristiche personali della poetessa ed in particolare, l’evoluzione della Sua produzione, dagli inizi romantici e modernisti ad una linea di poesia filosofica-ontologica, molto originale e preziosa che fino ad oggi ancora risulta poco visibile ed esplorata.