Doggy bag, cioè l’incartamento per portare a casa il cibo che avanza dal ristorante in modo che non vada sprecato. Qualcosa che negli Usa esiste da diverso tempo, che in Cina è davvero abituale e va sotto il nome di “dabao” e che ora pian piano sta prendendo piede anche in Italia con sempre più consapevolezza. Seppur ancora tra tante difficoltà, legate tra le altre cose all’imbarazzo che in tanti provano a chiedere di poter portare via il cibo.
Si sta tentando proprio per questo di “istituzionalizzare” questa pratica che è anche amica dell’ambiente. È stato fatto ad esempio a Modena, dove tredici soggetti, dalle istituzioni alle associazioni di categoria, oltre ovviamente ai ristoratori, hanno deciso di allearsi per mettere insieme un progetto antispreco. Il progetto – come spiega la Gazzetta di Modena – ha un nome che dice già tutto “Food bag”, borsa per il cibo. E il logo, elegante e disegnato
appositamente per l’iniziativa dai creativi ragazzi di un liceo artistico, vuole servire a favorire anche il più possibile il superamento dell’imbarazzo.
Camera di Commercio di Modena, amministrazione comunale, Ausl, gruppo Hera, Federconsumatori, Movimento consumatori, Adiconsum Emillia centrale, Confconsumatori, Cna, Confcommercio, Confesercenti, Licom Lapam e Consorzio Modena a Tavola hanno da poco siglato un protocollo d’intesa per promuoverne la sperimentazione. L’obiettivo è creare una rete di esercizi commerciali nell’ambito della ristorazione che offra ai clienti la possibilità di portare a casa, in modo sicuro e pratico, il cibo che eventualmente avanza.
Si parte con la realizzazione delle prime ottomila vaschette e poi a breve si partirà per promuovere in modo più capillare l’iniziativa nei ristoranti della provincia. I primi chiamati in causa sono i ristoratori, che dovranno fare un importante lavoro, quello di proporre la vaschetta agli avventori dei loro locali facendoli sentire a proprio agio. «Noi dobbiamo far sì che il cliente possa chiedere la Food bag senza sentirsi a disagio commenta infatti Luca Marchini, chef de “L’Erba del Re” e presidente del Consorzio Modena a Tavola, i cui ristoranti inizieranno la sperimentazione - iniziando a fare quello che all’estero sta avvenendo da tanto tempo, ovvero il riutilizzo degli avanzi del pasto per la sera o per il giorno dopo in base a un concetto di sostenibilità morale».
«Troppo buono per finire nei rifiuti» è invece lo slogan scelto a Bolzano per un’iniziativa che prevede proprio la fornitura di doggy bag, grazie ai quali i clienti potranno portare con sé gli alimenti non consumati nei ristoranti altoatesini. Sono disponibili per gli associati presso le sedi di Bolzano, Bressanone, Brunico, Merano e Silandro dell’Unione albergatori e pubblici esercenti dell’Alto Adige i contenitori in materiale riciclato. Mentre la Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, nell’ambito di diverse iniziative promosse per il contrasto agli sprechi alimentari, promuove – in collaborazione con Comieco (Consorzio per il riciclo degli imballaggi) – un “concorso di idee” denominato «Doggy bag all’italiana».
Riservato alle imprese associate, il concorso ha l’obiettivo di identificare il miglior progetto per la diffusione e l’utilizzo della cosiddetta “Doggy Bag”. Ai partecipanti è richiesto di presentare, secondo le modalità specificate nel Regolamento, un progetto che includa un
nuovo nominativo in lingua italiana per il contenitore per asporto del cibo conosciuto come “Doggy Bag”, unitamente a un progetto grafico e all’indicazione delle modalità comunicative ritenute maggiormente efficaci per una sua capillare diffusione sul territorio nazionale.
Elida Sergi