Carlos Enrique Valdez è uno scultore argentino e dall'1 giugno al 15 settembre rappresenterà il proprio Paese alla Biennale Arte Dolomiti. Sono stati una cinquantina gli artisti invitati in rappresentanza di 23 nazioni. Valdez porterà con sè 25 pezzi di piccolo formato, in onice, che rappresentano gli abitanti e la flora della provincia di Salta di cui è originario. Oltre a queste opere, Valdez creerà una scultura assieme al collega estone Toomas Altnurme con il quale aveva già collaborato in passato.
"Per poter lavorare in coppia - ha spiegato lo scultore argentino - si deve avere oltre a una profonda conoscenza di ciò che si deve svolgere, si deve anche avere una connessione diretta con la materia e un vincolo stretto con il compagno che si ha di fianco". Per il momento Valdez e Altnurme si tengono in contatto attraverso il web, con scambi di idee e di schizzi per la scultura a quattro mani che dovranno creare, che avrà poi bisogno di 15 giorni per essere realizzata. Si tratterà per Valdez della prima Biennale internazionale alla quale parteciperà anche se nella sua carriera è stato già presente a numerosi simposi internazionali.
"In questo momento - ha spiegato ancora - sto cercando una maggiore esposizioni in gallerie internazionali, dove c'è la possibilità di effettuare acquisti. Gli scultori lavorano fino alla morte, sono artigiani, ma in Argentina e in particolar modo a Salta non esiste un mercato stabile per l'arte". La Biennale Arte Dolomiti ha visto la sua prima edizione nel 2016. Un grande successo, oltre4.000 visitatori e quest'anno si replica. E visto che il 2018 rappresenta anche l'anno delle commemorazioni per il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale, anche la Biennale ne celebrerà il ricordo, continuando nel suo interesse per le storie militari e politiche che hanno segnato la storia delle Dolomiti.
Sandra Echenique