“A volte mi dà un po’ di fastidio alla vista ma è una cosa comunque molto utile ed interessante”. Lucidissima nonostante qualche acciacco di salute, la signora Maria Damiano riassume con poche parole quella che è una vera e propria rivoluzione che sta succedendo oggi in Uruguay.
Nata a Caposele (Avellino) e partita per l’America nel 1955, la signora Maria vive in una zona rurale a pochi chilometri da Las Piedras. Montevideo è solo a un’ora di distanza ma qui è un mondo completamente diverso dove regna incontrastata la campagna e la connessione ad internet è arrivata da poco.
Questa italiana di 83 anni è una dei beneficiari del “plan Ibirapitá”, un programma governativo che promuove l’inclusione digitale degli anziani in condizioni economiche più bisognose a cui regala gratuitamente un tablet. È la prima volta al mondo che si realizza un esperimento del genere. Il dispositivo in questione è programmato specialmente per essere utilizzato con maggiore intuitività.
Per gli utenti più esperti c’è la possibilità di usare il sistema operativo Android. In base alle previsioni ufficiali, 350mila tablet verranno distribuiti fino al 2020 ai pensionati che guadagnano fino a un massimo di 30.784 pesos uruguaiani.
Il “plan Ibirapitá” è una continuazione del più famoso “plan Ceibal” che da 10 anni assicura un computer portatile ad ogni alunno delle scuole elementari. Dopo aver partecipato a un corso basico della durata di 3 ore, un anno fa Maria ha ricevuto dallo Stato uruguaiano il tablet che oggi mostra con premura a Gente d’Italia all’interno di casa sua. Un oggetto che è ormai entrato nella sua vita quotidiana e che utilizza attraverso l’aiuto dei suoi familiari di tanto in tanto.
Così lo spiega il genero Eduardo Dell’Oca che l’accompagna durante l’intervista: “Naviga principalmente su Facebook. Vede le notizie e le foto che pubblicano i suoi familiari in Italia, la sorella, il fratello e i nipoti. Recentemente, ad esempio, le abbiamo fatto vedere un video che ricordava l’anniversario del terremoto dell’Irpinia. Conosceva alcune persone che morirono in quell’occasione e si ricordava di alcuni luoghi”.
È con il fratello Salvatore che Maria intrattiene la relazione virtuale più autentica se così si può chiamare: “Quando io partii lui aveva solo 3 anni. Oggi è un pittore e pubblica foto di quadri e di paesaggi bellissimi che vedo sempre con grande affetto. Prima con la famiglia in Italia ci scrivevamo le lettere. Poi è arrivato il telefono. Adesso ho capito che il tablet è molto più veloce”.
Dopo una vita dedicata interamente all’agricoltura, la signora Maria è andata in pensione 8 anni fa. Oggi si dedica con grande passione a coltivare l’orto nel giardino di casa e a prendersi cura delle numerose piante che ha intorno. “Rispetto al tablet, mi intrattengo di più andando fuori in giardino. Mi piace uscire con il mio cesto e raccogliere le verdure per poi cucinarle. Lo farò finché potrò”.
Per capire qualcosa in più sulla rivoluzione uruguaya del tablet siamo andati al patronato Inca di Las Piedras dove vengono offerti gratuitamente i corsi di formazione per coloro che si ritrovano tra le mani per la prima volta un dispositivo elettronico di cui sanno poco e niente. “L’obiettivo del programma Ibirapitá è quello di integrare una fascia della popolazione più umile attraverso la donazione di un tablet insieme ai corsi che vengono offerti. In una società è sempre importante non isolare determinati settori per condizioni economiche e sociali. Sono diritti dei cittadini” afferma il consigliere del Comites di Montevideo Rolando Rossi. Tra i vari beneficiari del programma - afferma con un pizzico di orgoglio - “ci sono anche diversi pensionati italiani, questo è bene sottolinearlo”.
“Non potrebbe essere altrimenti in un paese in cui quasi la metà della popolazioni ha origini italiane. In base a quello che abbiamo visto qui posso dire che sono tutti molto contenti e apprezzano gli sforzi che vengono fatti per questo programma”.
Valentina Dardano (nonno di Praia a Mare, in provincia di Cosenza) è una delle persone che rende concretamente possibile il piano Ibirapitá insegnando ai pensionati a utilizzare il tablet. Ogni mercoledì questa giovane professoressa di informatica viene a Las Piedras dove realizza i corsi di formazione ai quali partecipano un massimo di 15 persone per volta: “L’inclusione digitale che vogliamo trasmettere va oltre l’utilizzo del tablet per comunicare. È qualcosa di molto più profondo che include anche il diritto di cittadinanza con l’accesso all’informazione on line e per la ricerca di un tramite. Oltre all’uso ricreativo cerchiamo di trasmettere anche questo aspetto. In questi due anni di operatività si è visto che è notevolmente aumentato l’accesso a internet di un settore della popolazione che prima ne era escluso”.
(di Matteo Forciniti)