Le decisioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump rischiano di scatenare una guerra commerciale che vale 40,5 miliardi di esportazioni Made in Italy negli Stati Uniti con gli autoveicoli e il cibo che rappresentano le principali voci.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i possibili dazi fino al 25% per le auto mentre sta per scadere il primo giugno la proroga dall’esenzione dai dazi sull’alluminio europeo. Un annuncio che – sottolinea la Coldiretti - genera incertezza sulle esportazioni Made in Italy che in Usa hanno raggiunto nel 2017 il record storico grazie ad un aumento del 9,8% rispetto all’anno precedente.
Infatti i dazi statunitensi – continua la Coldiretti - farebbero immediatamente scattare le ritorsioni da parte dell’Unione Europea che ha già varato una black list di prodotti statunitensi da colpire, quali manufatti in ferro, acciaio e ghisa, barche a vela e a motore e prodotti dell’agroalimentare, dal mais al riso, dal bourbon al succo di arancia fino al burro di arachidi e molto altro.
“Il risultato sarebbe uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati” ha sottolineato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel precisare che “occorre però cogliere questa l’occasione per ripensare norme sul commercio più eque che non si limitino a considerare l’aspetto economico nelle relazioni tra Paesi ma che tengano conto anche del rispetto delle stesse regole sul piano ambientale, della tutela sociale dei lavoratori e della sicurezza dei cittadini.
Gli Stati Uniti – sottolinea la Coldiretti – sono di gran lunga il principale mercato di riferimento per il Made in Italy fuori dall’Unione Europea con un impatto rilevante anche per l’agroalimentare considerato che le esportazioni di cibo e bevande sono aumentare del 6% nel 2017 per un totale di circa 4 miliardi di euro, il massimo di sempre. Gli Usa – conclude la Coldiretti – si collocano al terzo posto tra i principali italian food buyer dopo Germania e Francia, ma prima della Gran Bretagna. Il vino – conclude la Coldiretti – risulta essere il prodotto più gettonato dagli statunitensi, davanti a olio, formaggi e pasta.