Nuovi dettagli emergono dalle carte dell'Agenzia delle Entrate su Giuseppe Conte. Dai documenti che Libero ha potuto vedere risultano due ipoteche da parte di Equitalia sull'appartamento di proprietà del presidente del Consiglio in pectore, 130 metri quadri coperti in via Giulia, nel cuore della Capitale.
"Il debitore non ha provveduto al pagamento di quanto dovuto" si legge nelle carte depositate all'Agenzia delle Entrate. Si tratta di due ipoteche relative a tasse non versate pari a 26mila euro del 2009 e 24mila nel 2011. Molto più che un paio di cartoline smarrite,
come ha dichiarato il commercialista di Conte, Gerardo Cimmino. Gli importi evasi coprono infatti un periodo rilevante, ben 11 anni, che vanno dal 1997 al 2008.
Dagli estratti del ruolo risultano mancati versamenti dei contributi previdenziali e di maternità per oltre 8.600 euro, lungo un periodo che copre quasi tutti gli anni oggetto della contestazione. Più di mille euro di contravvenzioni non pagate al comune di Roma dal 2003 al 2005. Mancati versamenti Irpef, Irap, Iva, addizionali regionali e locali perun valore di 18mila euro tra il 2001 e il 2003 e ancora 17mila euro di omesse ritenute e Iva nel 2006 e mancato versamento Inail nel 2006 e 2007.
Conte ha estinto tutti gli addebiti nel novembre 2011, dopo l'arrivo della seconda ipoteca, quando a quel punto era chiaro che Equitalia faceva sul serio e rischiava seriamente che gli portasse via la casa. A questo punto, l'ipoteca più grande, resta quella sulla credibilità di Giuseppe Conte e sul dubbio che sia la persona giusta per il governo dell'onestà.
Leonardo Di Pietro