Lo ha annunciato il presidente Nicolas Maduro: il Venezuela esporterà 5 tonnellate di Coltan in Italia, per un valore di 300.000 euro. Il minerale, secondo quanto spiegato da ministro per Commercio Estero, José Vielma Mora, ha tutti i certificati necessari: "Licenze - ha detto - di origine in ossequio al materiale strategico del Banco Central de Venezuela. E in questo modo continueremo a lottare contro il contrabbando di estrazione, non sarà più possibile portare illegalmente questo minerale in Colombia, si farà invece legalmente verso altri Paesi".
Il Venezuela è una delle nazioni più ricche al mondo di minerali, le sue riserve si trovano soprattutto nell'Arco Mineiro del Orinoco. Nel 2017 si è iniziato lo sfruttamento del Coltan nello stato di Amazonas con la installazione del complesso "El Mineral".
Ma cos'è il Coltan? Si tratta della columbite-tantalite o columbo-tantalite abbreviata con il nome di Coltan, una miscela di due minerali della classe degli ossidi che si trovano molto raramente come termini puri. Si trova soltanto in nove nazioni al mondo ed è indispensabile nella produzione di smartphone, computer, console, videogame, fibra ottica, apparecchi risonanza magnetica, per l'industria aerospaziale e altro ancora. Come si può intuire, al giorno d'oggi si tratta di un minerale del quale non si può fare a meno. Ed è anche chiamato il "minerale della morte", per le condizioni inumane in cui viene estratto in quello che è il primo Paese produttore al mondo, la Repubblica Democratica del Congo.
La nazione africana infatti ne immette sul mercato l'80%. E una inchiesta effettuata l'anno scorso dall'inviato del Corriere della Sera, Andrea Nicastro, ne ha svelato tutte le inumane atrocità che cominciano con bambini di 5 anni messi nelle miniere, bambine di 11 nei bordelli delle bidonville minerarie, madri abbandonate con 5-10 figli, orfani e schiavi. Un business gestito dai "signori della guerra".