Destra avanti nella prima tornata delle elezioni presidenziali in Colombia. Il candidato uribista, Ivan Duque, si è aggiudicato con il 39% dei voti il passaggio al ballottaggio insieme con il candidato della sinistra, l'ex guerrigliero Gustavo Petro, che si è fermato al 25%. Buona l'affluenza alle urne al 53,3%. La giornata elettorale è trascorsa serena davanti ai seggi con la gente che dibatteva su chi votare per garantire un futuro migliore al paese. A sorpresa la capitale Bogotà non è andata a Petro, che ne è stato il sindaco ottenendo anche dei buoni risultati amministrativi, bensì a Sergio Fajardo, il terzo incomodo che in questa prima fase ha sottratto molti voti, circa quattro milioni e mezzo, ai due candidati più forti.
DUQUE VINCE NELLE GRANDI CITTA'
Nel resto della Colombia, soprattutto nelle regioni più importanti e ricche e nelle grandi città come Medellin e Cali, la preferenza è andata a Duque; nelle regioni periferiche, quelle con più problemi legati alla sicurezza per l'azione delle guerriglie ancora presenti e i traffici dei narcos, il voto è stato perlopiù per Petro. Questo squilibrio sicuramente è dato dalla difficoltà che sta incontrando l'accordo di pace voluto dal presidente uscente e premio Nobel per la pace Juan Manuel Santos.
IL MALCONTENTO PER L'ACCORDO CON LE FARC
Molti colombiani non hanno infatti digerito nell'accordo le molte aperture fatte agli ex guerriglieri delle Farc sia sotto l'aspetto di reintegrazione sociale - chi si è dissociato dalla lotta armata ha ottenuto il diritto a percepire un assegno mensile vero e proprio dallo Stato - sia la debole reazione della giustizia verso i crimini commessi dalla guerriglia in 50 anni di lotta armata. Chi ha votato Duque lo ha fatto perché è il delfino del discusso ex presidente Alvaro Uribe che contrastò a suon di bombardamenti le Farc, metodo discutibile ma apprezzato da molti colombiani.
LE RIPERCUSSIONI DELLA CRISI VENEZUELANA
Inoltre la crisi venezuelana, paese da molti anni a guida socialista "bolivariana" prima con Hugo Chavez e ora con il suo braccio destro Nicolas Maduro, che lo ha ridotto in povertà nonostante le sue enormi ricchezze, sta avendo tali ripercussioni sociali che i colombiani sono spaventati dall'idea di avere un presidente di sinistra.