Il Comune di Montevideo e gli esercizi alberghieri della capitale stanno valutando l'idea di implementare una nuova tassa per i turisti che visitano la capitale dell'Uruguay. Questa l'informazione sta facendo discutere.
L'obiettivo - dicono i suoi promotori - è quello di "ricavare fondi per finanziare opere ed attività relazionate con il turismo e per promuovere Montevideo come destinazione". Della creazione di questa tassa turistica se ne è parlato recentemente all'interno di Montevideo Bureau, un'entità mista pubblico privata che ha l'obiettivo di promuovere il turismo e riunisce i diversi operatori del settore: alberghi, ostelli, ristoranti, agenzie di viaggio e altre imprese vincolate al turismo insieme ai rappresentanti del Comune e del Ministero del Turismo.
"L'idea è quella di riscuotere una tassa di un dollaro a notte solo durante la prima settimana del soggiorno negli alberghi. La tassa sarà applicata solo a visitanti non residenti e non riguarderà il turismo locale" ha spiegato Oscar Curutchet, direttore dello Sviluppo Economico della Intendencia di Montevideo. Secondo le previsioni ufficiali, la cifra che si otterrà verrà destinata a un fondo speciale che servirà per "finanziare esclusivamente opere relazionate alle attività turistiche".
I possibili usi sono diversi: "Cartelli segnaletici per visitanti, eventi artistici gratuiti, creazione di circuiti gastronomici, promozioni in negozi o pubblicità di Montevideo all'estero". "Così facendo - ha assicurato Curuchet - gli investimenti capitolini sul turismo avranno fondi propri e non dipenderanno dai bilanci del comune".
Allo stesso tempo ha ribadito l'importanza del fatto che ci sarà massima trasparenza sul controllo della destinazione di questi fondi, tanto per il settore pubblico come in quello privato, cosa che invece non succede se i finanziamenti vengono amministrati a livello centrale dal Comune.
Bisogna ricordare che questa tassa sul turismo arriva un mese dopo un'altra polemica decisione che ha sospeso il rimborso totale dell'Iva per i turisti stranieri. A partire dallo scorso primo maggio, infatti, chi pagava determinati servizi turistici con carte di credito emesse in un altro paese aveva diritto a un rimborso totale dell'Iva. Adesso, invece, il rimborso è del 9% così come viene applicato ai turisti locali.
Secondo il presidente di Montevideo Bureau, Adriana Careaga, la nuova imposta "avrà conseguenze positive sulla città". Il valore di un dollaro a notte "è in linea con quello che si paga in altre capitali dell’America Latina. Nella maggior parte delle città europee e latinoamericane" - ha affermato- esiste già una tassa. Il turista è abituato e a beneficiarsi di questi fondi sono le stesse città con diversi servizi come ad esempio i lavori di pulizia".
Dal Ministero del Turismo non ci sono ancora commenti ufficiali sulla tassa. Il direttore nazionale del turismo Carlos Fagetti si è limitato a dire che questo è un "tema sensibile" e il Ministero si pronuncerà solo quando "ci sarà una proposta concreta".
La creazione di una tassa turistica richiede la maggioranza assoluta dei membri della giunta dipartimentale di Montevideo. Nel2 017 Montevideo è stata visitata da oltre un milione di persone, con un aumento del 13,4% in più rispetto al 2016.
Secondo le stime ufficiali, i turisti che visitano la capitale dell’Uruguay spendono 100 dollari al giorno e si fermano in media sei giorni.
Sono di diversa natura i commenti raccolti tra gli italiani che lavorano nel settore e che oscillano tra il disappunto e l’approvazione.
Per Roberto Begnini, titolare dell'hôtel de charme Casa Roberto nel centro di Montevideo, si tratta di "una misura un po' contraddittoria vista la politica di riduzione dell'Iva" come strumento per far crescere gli arrivi. "Sinceramente mi lascia abbastanza perplesso. Noi in questo momento dobbiamo incentivare gli stranieri a venire qui, non penalizzarli".
Begnini però si dice pronto a discutere eventualmente una tassa qualora questa possa servire davvero a promuovere la città: “Posso essere d'accordo su un'iniziativa del genere solo se si sa bene quale sarà la destinazione di questi fondi raccolti e se ci sarà un'operazione pulita su dove andranno effettivamente questi investimenti nelle strutture turistiche e che siano a beneficio del settore. Altrimenti non serve.
Un commento molto diverso è invece quello di Pierluigi Taliento, direttore di Punta del Este Resort, che plaude alla proposta purché sia ben regolamentata: "Una tassa turistica esiste già in tantissime città. Quelle che funzionano sono le cosiddette tasse di scopo, cioè il totale che viene esatto dagli alberghi viene poi devoluto per uno scopo preciso di promozione turistica o investimenti finalizzati al miglioramento della qualità del soggiorno".
Modelli da seguire, secondo Taliento, ce ne sono tanti a cominciare da Milano dove lui stesso ne prese parte anni fa quando venne progettata: "Non la vedo come un problema. L'unica questione vera per noi albergatori è che sia una tassa esente da Iva e quindi ci vuole semplicemente un aggiornamento del software per fare in modo che non pesi sulle cifre d’affari altrimenti questa tassa subirebbe poi altre tassazioni. Generalmente viene fatta abbastanza bene, se è una tassa di scopo ha la sua ragion d'essere. Per quanto mi risulta qui a Punta del Este le cose vengono fatte abbastanza bene".
Matteo Forciniti