Il rappresentante della diplomazia tricolore in Uruguay ci ha inviato, nei giorni scorsi, il testo del discorso che crediamo, pronuncerà stasera, 2 giugno alla Casa degli italiani in occasione della Festa della Repubblica, accompagnato da un "Grato se vorrà pubblicarlo"....E' un piacere averlo potuto leggere in anteprima e un motivo di vanto, per noi, poterlo pubblicare così come ci è stato inviato, condividendolo con i nostri lettori.
Ciò che l'ambasciatore Gianni Piccato afferma sul "compleanno" del nostro amato Paese, infatti, è anche il nostro pensiero. Condivisibile, è proprio il caso di dirlo, alla "lettera".
E poi, scusate tanto, cari amici, se l'Ambasciatore si rivolge (anche) a noi, "voce" e megafono degli italiani che vivono al di qua dell'Oceano, per diffondere il suo pensiero sulla storica ricorrenza, come possiamo tirarci indietro? Non vorremmo ripeterci, ma il suo gesto ci rende felici, la sua attenzione ci onora.
Essere a completa disposizione del massimo rappresentante dell'italianità in terra uruguaiana, è anche un dovere perché, pubblicando il testo del discorso, si rende un servizio pure ai lettori che da più di 19 anni, ormai, ci pregiamo di servire. Insomma, egregio Ambasciatore Piccato, noi non ci siamo mai tirati indietro. Anzi, come sempre, eccoci qua...
La Gente è il giornale degli italiani all'estero e proprio per questo può considerarlo, lei che l'Italia la rappresenta, anche il suo giornale. Tuttavia, ci consenta una riflessione a denti stretti. Lei, egregio Ambasciatore, bussa alla nostra porta "a singhiozzo" mentre noi ci prodighiamo di spalancargliela, sempre, con garbo e tappetino rosso. Senza se e senza ma.
Perché, ci domandiamo allora, non fa altrettanto quando è "La Gente" a permettersi di bussare, umilmente, alla sua?
Tralascerei di tornare sul discorso del voto degli italiani all'estero, con gli oramai arcinoti dati sul flop delle elezioni in Uruguay e le tante (troppe) domande rimaste inevase sull'argomento affluenza (scarsa) ai seggi. Parliamo invece della festa del 2 giugno. Sì, egregio Ambasciatore: parliamo proprio della Festa della Repubblica organizzata, per il terzo anno consecutivo - da quando cioè, guarda caso, lei è stato nominato dalla Farnesina facente funzione Ambasciatore d’Italia in Uruguay lontano dalla bella cornice di Casa Towers, splendida e storica residenza della diplomazia tricolore in terra uruguaiana e teatro, negli anni scorsi, di ben altri appuntamenti.
Dimora patrizia gentile dottor Piccato, che lei conosce bene avendo in occasione del “Giorno del Patrimonio 2016” riproposto il libro scritto dall’ambasciatore d’Italia Leggeri, nel 2013 al compiersi dei 100 anni della Casa Towers, in una nuova veste, digitale ed aggiornata, e rilanciandone la pubblicazione, anche in formato digitale. Con parole “in punta di penna”… “Una villa che ha mantenuto tutto l’incanto di una dimora patrizia sudamericana di inizio Novecento, pur sapendosi aggiornare egregiamente nel design degli interni e nel contesto paesaggistico dello splendido giardino” ha scritto. Un “magnifico esempio di architettura stile francese (…) scenario di incontri ed eventi che hanno punteggiato le relazioni tra Uruguay e Italia” ha proseguito.
"Essa," parlando sempre di Casa Towers “ha accolto Capi di Stato e Membri del Governo, capitani d’industria e uomini d’affari, intellettuali ed artisti” erano, ancora, le parole con le quali Lei egregio Ambasciatore lodava e “sponsorizzava” questa straordinaria Residenza in cui, lo ribadiamo ancora una volta, fino appunto a tre anni fa, era a dir poco “normale” organizzare feste per questa come per altre celebri ricorrenze legate alla storia della nostra amata Penisola. Quasi una tappa fissa, insomma. Da quando invece lei è sbarcato a
Montevideo, Casa Towers ha...chiuso i battenti. E anche quest'anno, per il terzo anno consecutivo, la ricorrenza del 2 giugno l'ha festeggiato altrove. Ieri sera, nei locali della Scuola Italiana di Carrasco. Fin qui la notizia.
Diciamo comunque grazie all'ambasciatore Gianni Piccato per averci invitato, a "casa sua" (diciamo così), per la festa che si è tenuta ieri sera alla Scuola Italiana di Montevideo. Grazie perché a volte si ricorda anche di noi di Gente d'Italia...soprattutto quando avrebbe il piacere di vedere pubblicare dalle colonne di questo giornale articoli e fotografie che sponsorizzino il suo operato e la sua organizzazione. Peccato però che il più delle volte l'ambasciatore preferisce tenerci alla larga da incontri che avremmo avuto il piacere di seguire per fare il nostro lavoro: raccontare i fatti.
Basti pensare a quando ha preferito fare a meno di noi con gli industriali, all'incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di altri politici italiani che transitano per l'Uruguay. Incontri, bisogna ricordare, organizzati con l'utilizzo di fondi dei contribuenti, mica dal fondo personale del nostro ambasciatore. Che anche per questa festa del 2 giugno ha preferito organizzare ancora una volta uno "speciale" senza tenerci per niente in considerazione. Come lei sa, caro ambasciatore, noi viviamo di domande e spesso lei ne è stato destinatario (ricevendo però quasi sempre alcuna risposta).
Ma noi ci riproviamo: perché ci invita solo a taluni appuntamenti (diciamo quelli un po' più frivoli) mentre si dimentica di chiamarci in altre occasioni di certo più importanti? Non pensa che ci sia qualcosa di anomalo e una mancanza di rispetto non tanto per il giornale, ma per i lettori del cartaceo e del web che vorrebbero essere messi nelle condizioni di essere informati da quanto accade dall'ambasciata che dovrebbe essere il primario punto di riferimento per gli italiani all'estero? E ritorno ancora sulla Festa del 2 giugno, oggi.
Quello che le abbiamo chiesto, gentile Ambasciatore, ed anche i componenti del Comites vorrebbero saperlo, è semplicemente di capire "perché". D'accordo. Lo sappiamo che bisogna promuovere la cosiddetta "italianità" anche al di fuori dei confini che di norma vengono assegnati alle sedi diplomatiche italiane. Non comprendiamo peró - e ripeto, non siamo i soli, anche il Comites si é posto lo stesso interrogativo - perché ha deciso di dichiarare "off limits" gli spazi della magnifica Residenza di Calle Ellauri?
Ripetiamo quindi per l'ennesima volta (ormai abbiamo perso il conto) egregio Ambasciatore: è forse "geloso" della "sua" Casa? Vede, lei si rivolge a noi. Batte un colpo e noi ci facciamo trovare pronti ed al suo servizio. Gradiremmo almeno una volta un'analoga attenzione da parte sua. Una semplice risposta, nulla di più ad uno dei tanti quesiti che Gente le ha proposto in questi ultimi mesi. Grazie per l'attenzione dottor Piccato. Questo è quanto.
Ps: grazie per l'invito di ieri sera...come se avessimo accettato.
Mimmo Porpiglia