"Signor Presidente, noi del Movimento associativo italiani all'estero (MAIE) abbiamo apprezzato e condiviso le parole del Presidente del Consiglio. Siamo in Parlamento dal 2008, purtroppo siamo sempre stati all'opposizione, perché mai c'è stata una seria politica per gli italiani all'estero”.
Così Ricardo Merlo, presidente e senatore del Maie eletto in Sud America, nell’intervento con cui in Senato ha confermato la fiducia al Governo Conte, già annunciata dopo le prime consultazioni dell’allora Premier incaricato.
Un “noi” che dal 4 giugno comprende anche Adriano Cario: il senatore eletto con l’Usei – sempre in Sud America – da lunedì fa parte del gruppo Maie. Nel suo intervento, Merlo ha sostenuto che “i cinque milioni di italiani all'estero hanno delle questioni importanti da risolvere. Abbiamo una rete consolare distrutta. Per chiedere un appuntamento di cittadinanza in alcuni consolati ci danno il turno per il 2023 o 2025, una vergogna! Per rinnovare un passaporto, una persona che deve viaggiare deve aspettare un anno. Bisogna eliminare ancora due discriminazioni. La prima è che, purtroppo, c'è una grande quantità di donne che non possono trasmettere la cittadinanza all'estero per il fatto di essere donne e questo si risolve con una legge a costo zero e mai è stato fatto. La seconda discriminazione che bisogna eliminare è che gli italiani all'estero sono gli unici italiani che pagano l'IMU per la prima casa, un'altra vergogna”.
“Le nostre camere di commercio – il made in Italy - legate alle nostre comunità sono state abbandonate, rinunciando così ad una grande opportunità per l'Italia”, ha detto ancora il Senatore, secondo cui “questa volta vediamo invece che questi argomenti sono stati inseriti nel contratto di Governo. Nel contratto c'è una prima bozza programmatica per una seria politica per gli italiani all'estero. Condividiamo anche e soprattutto il cambio di paradigma impostato nel contratto di Governo e siamo convinti che per rafforzare l'Europa bisogna cambiarla profondamente. Per tutti questi argomenti, - ha concluso – voteremo a favore della fiducia”.