Il dottor Davide Tanasi, ricercatore italiano che lavora alla University of South Florida di Tampa, ha pubblicato uno studio sulla rivista Analytical Methods i cui risultati dimostrano che è siciliano l'olio più antico.
"Abbiamo individuato - ha spiegato il ricercatore italiano - la prima prova chimica del più antico olio di oliva della preistoria italiana che porta indietro di almeno 700 anni la produzione dello stesso".
Infatti finora le tracce di olio di oliva individuati in alcune giare scoperte a Cosenza e Lecce lo facevano risalire al XII e XI secolo avanti Cristo. Ma adesso gli studi effettuati su resti di un vaso in ceramica e altri frammenti ancora ritrovati una ventina di anni fa in Sicilia, per la precisione a Castelluccio di Noto, aprono una nuova porta sulla storia. Infatti si va indietro almeno fino a 4.000 anni fa.
Lo studio della università statunitense, portato avanti dal ricercatore italiano, ha infatti scoperto tracce di acido oleico e linoleico, che in pratica rappresentano l'olio di oliva. Le analisi sono state effettuate su reperti scoperti una ventina d'anni fa in Sicilia, durante scavi di un sito archeologico che risale all'età del Bronzo.
Reperto conservati nel Museo Archeologico di Siracusa dove sono stati restaurati e riportati alle origini. In questo modo il vaso dove i ricercatori della University of South Florida hanno trovato l'olio, è stato ricostruito. L'indagine portata avanti dal dottor Tanasi aveva lo scopo di scoprire quale fosse la funzione di quel vaso. Nel medesimo sito archeologico di Castelluccio di Noto erano stati ritrovato anche altri frammenti, due contenitori in terracotta, che ugualmente come il primo si sono portati dietro per tutto questo tempo tracce residue di sostanze organiche.
La University of South Florida, conosciuta anche come USF, è un ateneo di ricerca che è stato fondato nel 1956 e ha una popolazione studentesca che supera le 50.000 unità.