Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha incontrato i rappresentanti diplomatici dei paesi membri dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica insieme ai principali esponenti della comunità musulmana, in occasione dell’Iftar, la tradizionale cerimonia del dattero che scandisce la fine del digiuno nel mese di Ramadan, celebrata dall’Imam della Moschea di Roma Salah Ramadan.
Nel suo intervento di saluto, il ministro Moavero ha dichiarato che “la collocazione dell’Italia al centro del Mediterraneo, la nostra vicinanza al mondo islamico, i secolari scambi commerciali e culturali con esso, hanno determinato il nostro approccio al mondo, fra cui i forti rapporti di amicizia e sintonia con i popoli musulmani”, aggiungendo che “oggi più che mai, in un mondo interconnesso, la comprensione dell’altro e del punto di vista altrui è un valore imprescindibile” e “l’ascolto reciproco è il seme per rilanciare il dialogo e la collaborazione tra le religioni, soprattutto in quelle aree del mondo dove sono più evidenti le difficoltà di pacifica convivenza tra popolazioni di diverso credo, origini etniche e radici culturali. Il confronto non è mai tra religioni o civiltà, ma tra uomini di pace e chi professa l’odio”, ha detto Moavero.
Il titolare della Farnesina ha anche rivolto un pensiero particolare alle popolazioni della Siria, dell’Iraq, della Libia, della Palestina e dei numerosi altri paesi minacciati da conflitti e instabilità, sottolineando la necessità del più ampio sostegno della comunità internazionale per la stabilizzazione delle principali crisi regionali e per la costruzione di un ordine stabile nel “Mediterraneo allargato”.
“Il contrasto alla radicalizzazione e all’estremismo violento richiede, accanto ad un approccio securitario, la collaborazione diretta tra le società civili” ha affermato Moavero, che ha altresì espresso il suo apprezzamento per l’azione delle varie espressioni della Comunità islamica presenti in Italia a sostegno del dialogo religioso e interculturale.
Il Ministro degli Esteri ha infine ricordato che il dialogo interreligioso e la difesa della libertà religiosa sono temi centrali della Presidenza italiana dell’OSCE nell’arco del 2018 e della politica estera del nostro Paese perché “la libertà religiosa è un principio essenziale di convivenza umana e delle relazioni fra Stati per creare le condizioni di pace e di sicurezza”.
L’evento, giunto alla sua tredicesima edizione, testimonia l'intensità delle relazioni con l’intero mondo musulmano nonché l’attenzione e il rispetto con cui l'Italia guarda ai Paesi di religione musulmana, alle loro organizzazioni regionali ed allo sviluppo del dialogo interculturale e interreligioso con il mondo islamico.
La cerimonia ha avuto luogo a Villa Madama a Roma alla presenza di numerose Autorità, tra cui il Segretario Generale del Centro Islamico Culturale d’Italia, Abdellah Redouane; l’Imam del Centro Islamico Culturale d’Italia, Sheikh Salah Ramadan; il Segretario della Commissione per le Intese con le Confessioni Religiose alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Anna Nardini; il Direttore della Lega Musulmana Mondiale per l’Italia, Abdulaziz Alsarhan; il Vice Presidente della Comunità Religiosa Islamica Italiana, Yahya Pallavicini, e il Presidente del Consiglio di amministrazione del Centro islamico culturale d’Italia, Khalid Chaouqui.