Immigrazione, ma soprattutto lotta alla povertà. Sono stati questi i due temi principali trattati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso del bilaterale che si è tenuto a Berlino con la cristiano democratica Angela Merkel. La sensazione che si è avuta è che il premier sia andato in Germania in primis per chiedere all’Unione europea quei fondi necessari per l’inclusione sociale in Italia, leggasi reddito di cittadinanza.
Insomma, se da una parte Salvini punta principalmente sui migranti godendo di un grande consenso popolare, ora il Movimento 5 Stelle, in calo nei sondaggi, si vede costretto a cavalcare il cavallo di battaglia principale della propria campagna elettorale, con l’obiettivo di recuperare un po’ di credito. "Nel prossimo Consiglio Ue – ha spiegato Conte nel corso della conferenza con la cancelliera - faremo pesare la nostra voce per orientare i fondi europei verso misure di sostegno a favore dell'inclusione sociale e della competitività del nostro sistema Paese".
Conte ha poi elencato i "dati dinanzi ai quali l'Italia non può rimanere indifferente". Lo scorso anno 2,7 milioni di italiani sono stati costretti a chiedere aiuto per "potere mangiare" ricorrendo alle mense dei poveri o pacchi alimentari. Questa "povertà alimentare", ha ricordato, riguarda 445 mila bambini sotto i 15 anni, quasi 200mila anziani sopra i 65 anni
e circa 100mila persone senza fissa dimora. Dallo staff del premier hanno spiegato che la proposta ancora va costruita nei dettagli, ma il senso politico è chiaro: "L'intera Europa dia
prova di rinnovata e concreta solidarietà" non solo sul tema migranti, ma anche sulla lotta alla povertà. Nessun passo indietro in ogni caso sul tema dell'immigrazione. Soluzione Ue "o è a rischio Schengen", ha avvertito il presidente del Consiglio, "l'Italia non può essere lasciata sola".
"Occorre – ha insistito - "contrastare questi indegni traffici di esseri umani, controllare più efficacemente le frontiere esterne e gestire anche i problemi legati ai movimenti secondari dei richiedenti asilo". Per Conte "l'Europa deve cambiare prospettiva e la Germania ne è consapevole" altrimenti "la gestione del fenomeno dell'immigrazione è destinata a essere fuori controllo". Il premier va oltre "la proposta di riforma di Dublino. Ormai - ha osservato - è superata dai fatti". La richiesta resta quella di creare hotspot nei paesi d'origine e di transito, di far sì che passi il principio secondo cui "le frontiere italiane sono frontiere europee". Per ora dalla Merkel è arrivato il riconoscimento che in Italia "c'è un problema di disoccupazione giovanile" e dalla Germania "possiamo dare suggerimenti dalle nostre esperienze con la riunificazione, siamo lieti di poter dare una mano".
Secondo alcune fonti della delegazione italiana, la Merkel si è mostrata "molto disponibile" a dare all'Italia un importante supporto tecnico e di esperienza sui centri per l'impiego e sul loro sistema di berufschule (scuola dei mestieri). Sul tema dei migranti, la Merkel ha detto di essere pronta a dare un sostegno all’Italia: "Sono molto felice di accogliere il premier Conte", ha detto, sottolineando il saldo e lungo rapporto d'amicizia che lega la Germania all'Italia. "Amo l'Italia, Paese dove vado spesso in vacanza. La Germania non vi lascerà soli e s'impegnerà in sede europea per aiutarvi nella lotta ai trafficanti di esseri umani attraverso il rafforzamento di Frontex e le frontiere esterne. "Su richiesta dell'Italia daremo un aiuto con la solidarietà - ha assicurato Merkel, segnalando l'apertura tedesca sui profughi -. Il tema della solidarietà in Europa, dalla Germania viene accolto sempre a braccia aperte".
Luigi Di Maio, mentre l'incontro con Merkel era ancora in corso, ha subito cantato vittoria: "Sono contento che al vertice con Merkel ci sia stata la disponibilità a discutere di fondi europei che devono andare al reddito di cittadinanza e ai centri per l'impiego". E che nella comunicazione del governo il reddito di cittadinanza debba trovare - nelle intenzioni dei Cinque Stelle - almeno lo stesso spazio della questione migrante, lo si evince anche dalla dichiarazione sempre di Di Maio sulla questione Rom: "Mi fa piacere che Salvini abbia smentito qualsiasi ipotesi di censimento, registrazione o schedatura perché se una cosa è incostituzionale non la si può fare". E poi la stoccata: "Va bene occuparsi di immigrazione ma prima di tutto dobbiamo occuparci di italiani che non hanno da mangiare", ha detto secco il vicepremier M5s.