Nuova strategia per snidare i tumori dopo la chemioterapia: si cercano le cellule tumorali che si addormentano senza dare apparentemente segnali della loro esistenza, ma che risvegliandosi generano metastasi, provocando ricadute nella malattia. A questa nuova pagina della lotta contro i tumori, già considerata importantissima dagli esperti, è dedicato il convegno che si è aperto ieri in Canada, a Montreal.
Le cellule dormienti si staccano da un tumore nella fase iniziale di sviluppo e viaggiano attraverso i vasi sanguigni verso nuovi siti dell'organismo. Appena trovano un luogo sicuro si mettono in letargo, fino a quando un interruttore, ancora sconosciuto, le risveglia.
Soltanto allora iniziano a dividersi per dare origine a un nuovo tumore.
Per Ilaria Malanchi, del britannico Francis Crick Institute, la sfida è duplice: "bisogna capire che cosa può portare al risveglio delle cellule dormienti e da che cosa dipendono queste cellule per sopravvivere mentre si trovano in quello stato", ha detto all'ANSA la ricercatrice, che presenterà la sua ricerca in Canada. Il gruppo di Malanchi ha scoperto che la sopravvivenza delle cellule tumorali dipende da cambiamenti indotti nelle cellule sane che circondano quelle tumorali dormienti.
Scovare le cellule silenti, "è un cambiamento importante del nostro approccio" ha rilevato Fabrizio d'Adda di Fagagna, dell'Istituto Firc di Oncologia Molecolare (Ifom) e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). "Dopo aver controllato il tumore iniziale - ha aggiunto - ci permette di andare al livello successivo, cioè controllare gli eventi secondari scatenati da queste cellule".