Neo presidente della Commissione Affari Esteri del Senato, Vito Petrocelli è intervenuto oggi all’assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero. Petrocelli non è nuovo al Cgie, visto che nella passata legislatura ha fatto parte del Comitato per le questioni degli italiani all’estero presieduto da Claudio Micheloni. Ieri, il senatore ha ricevuto a Palazzo Madama una delegazione del Consiglio, che oggi lo ha ospitato alla Farnesina.
“Quando mi sono insediato alla presidenza della Commissione esteri ho preso l’ impegno di seguire in maniera attenta e puntuale le questioni che riguardano gli italiani all’estero, con la consapevolezza che i temi che voi rappresentate competono a tutto tondo alla terza commissione e non solo perché nella sua dicitura figura la parola “emigrazione””. Il senatore si è quindi impegnato ad interessare “tutta la commissione” ai temi di politica migratoria, “senza nulla togliere al ruolo degli eletti all’estero” con cui “non ci sarà alcuna sovrapposizione, ma un lavoro di comune accordo”.
“Non è facile convincere un senatore a partecipare attivamente al Cqie: io l’ho scelto a metà 2015 e all’inizio mi sentivo un alieno”, ha aggiunto Petrocelli. “L’impegno che prendo è quello di utilizzare al meglio lo strumento della diplomazia parlamentare per affrontare le situazioni
di crisi in cui si trovano le comunità all’estero e non solo, attraverso i rapporti con i nostri omologhi dei paesi in cui risiedono”.
Il senatore ha ricordato in proposito la missione in Venezuela nel marzo 2017 con il Cqie, che ha anche svolto importanti indagini conoscitive. Per questo il presidente Petrocelli ne auspica la ricostituzione. “Io – ha concluso – mi propongo attento osservatore dei vostri lavori e vostro ambasciatore presso tutti gli organismi omologhi e le rappresentanze parlamentari che incontrerò”.