Gli Stati Uniti stanno definendo l'introduzione di altri dazi contro la Cina. Il rappresentante per il commercio Robert Lighthizer ha anticipato tariffe del dieci per cento su importazioni cinesi per il valore di 200 miliardi di dollari, beni descritti in un elenco di decine di pagine, fra cui ci sono alimenti, sostanze chimiche, minerali, tabacco e componenti di elettronica. La scorsa settimana sono scattate tariffe del 25 per cento su beni cinesi per 34 miliardi di dollari importati negli Usa e quindi l'immediata risposta, di uguale portata, di Pechino.
LA REAZIONE DI PECHINO La Cina ha accusato gli Usa di "danneggiare" il mondo dopo l'annuncio dell'introduzione di nuove tariffe. "E' decisamente inaccettabile che gli Stati Uniti pubblichino elenchi di tariffe con un aggiornamento accelerato. Esprimiamo una solenne protesta. Il comportamento degli Stati Uniti danneggia la Cina, il mondo, e loro stessi", si
legge in una dichiarazione del ministero del Commercio in cui si sollecita anche la comunità internazionale "a salvaguardare le norme del libero commercio e il sistema commerciale multilaterale".
Dopo le ultime dagli Stati Uniti i mercati asiatici hanno segnato un pesante ribasso. La Borsa di Tokyo ha lasciato sul terreno l'1,28%, la Borsa di Hong Kong l'1,5%. La nuova escalation costa, in termini di perdite, soprattutto agli indici cinesi: lo Shanghai Composite ha registrato un ribasso dell'1,76%, lo Shenzhen Component ha perso oltre il 2%. La Borsa di Sydney ha lasciato sul terreno a fine seduta lo 0,68%.