Gente d'Italia

Mattarella nel Caucaso: prima visita di un Presidente in Azerbaijan e Georgia

Quella di Sergio Mattarella in programma da lunedì sarà la prima visita di un Presidente della Repubblica nei Paesi del Caucaso. Si comincia con la Georgia, il 16 e 17 luglio, per poi proseguire fino al 19 in Azerbaijan (in attesa della trasferta in Armenia a fine mese). La missione di Mattarella, che sarà accompagnato dal ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, si incentrerà sulla promozione della cooperazione economica e culturale tra il Caucaso e l'Italia, con un programma che prevede incontri istituzionali con i capi di Stato di Georgia, Giorgi Margvelshvili, e Azerbaijan, Ilham Aliyev, con il Patriarca della Chiesa ortodossa georgiana, Ilia II, e ancora: la firma di accordi commerciali, business forum con gli imprenditori locali e gli italiani, insieme al sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci.

IN GEORGIA L'INCONTRO COL PREMIER BAKHTADZE
In Georgia il Presidente sarà alla Galleria nazionale, dove sarà esposta la Madonna con bambino di Tiziano. A Tbilisi è previsto anche l'incontro con il primo ministro Mamuka Bakhtadze. Poi, tappa all'Università statale di Tbilisi, e quindi la cena offerta dal sindaco della capitale Kakha Kaladze, conosciuto in Italia come ex campione del Milan.

IN AZERBAJIAN FOCUS SULLE FORNITURE ENERGETICHE
In Azerbaijan, fondamentale per le forniture energetiche all'Italia (primo Paese da cui importiamo petrolio, secondo per il gas), il Capo dello Stato visiterà 'impianto industriale di produzione di polipropilene costruito dall'italiana Maire Tecnimont che, a 30 chilometri nord di Baku, gestisce due progetti per il valore complessivo di 500 milioni di dollari. Anche nella capitale azera, Mattarella sarà all'inaugurazione della mostra dedicata a Ismail I Sophi, con dipinti provenienti dagli Uffizi.

L'ITALIA COME PONTE PER L'EUROPA
I due Paesi vedono nell'Italia un ponte ideale di avvicinamento all'Europa, a cui pure sono associati, mentre da parte italiana si punta a riequilibrare con il "soft power" della cultura, ma anche con il know how tecnologico, un rapporto in cui è prevalso fino ad oggi l'aspetto legato alla fornitura di materie prime.

 

 

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