"Faccio cinque domande, facili facili per Salvini e per qualunque troll legastellato che risponderà con insulti sotto questo post. La verità ha bisogno di tempo, ma prima o poi vince". Lo scrive su Facebook Matteo Renzi.
"1. L'accordo che impone di considerare un problema solo italiano i migranti che vengono dall'Africa lo ha firmato Berlusconi nel 2003, capo di un Governo di cui faceva parte la
Lega: accordo di Dublino. Giusto o sbagliato?".
"2. Quando noi abbiamo provato a cambiare l'accordo di Dublino, Salvini, che era parlamentare europeo, NON ha votato a favore. Giusto o sbagliato?", chiede il senatore del Pd.
"3. Davanti alle stragi in mare abbiamo promosso la missione Sophia per coinvolgere anche gli altri Paesi nella gestione dei salvataggi. Checché ne pensi Salvini, se qualcuno sta morendo in mare per noi la priorità è salvarlo. Alla luce delle regole di Dublino - non di Sophia, che ha solo coordinato gli arrivi - le persone salvate dal mare venivano dirette in Italia. Giusto o sbagliato?", scrive ancora Renzi.
"4. Nel giugno 2015 abbiamo ottenuto che anche gli altri Paesi accogliessero alcuni migranti. E abbiamo chiesto che i Paesi di Visegrad - quelli con cui Salvini dice di andare d'accordo e che si rifiutavano di accogliere - fossero sanzionati nel prossimo bilancio europeo. Non dai una mano sui migranti? Ti riduciamo le risorse. Ricollocazione obbligatoria, non volontaria. Giusto o sbagliato?", domanda ancora Renzi.
"5. Noi abbiamo combattuto una battaglia politica per chiedere aiuto all'Europa ottenendo che gli altri Paesi accogliessero qualche migliaio di migranti. Ma lo abbiamo fatto senza prendere in ostaggio barconi di povera gente costretta ad aspettare in mare perché gli altri Paesi accogliessero qualche decina di migranti come sta facendo questo Governo. Giusto o sbagliato?", si legge ancora nel post.
"Aspetto la risposta alle cinque domande facili facili. Magari mentre torna da Mosca, dopo la finale Francia-Croazia, il nostro vicepremier ha tempo per rispondere. Noi siamo altra cosa rispetto a lui e rispetto al suo governo", conclude Renzi.