Migliaia di persone hanno marciato a Buenos Aires contro il decreto del presidente argentino Mauricio Macri che prevede cambiamenti nelle forze armate, compreso il ricorso alle stesse nelle attività di sicurezza interna. Organizzazioni per i diritti umani, gruppi politici di sinistra e sindacati hanno partecipato alle proteste, che si sono svolte prima in Plaza de Mayo, davanti alla sede dell'esecutivo, e poi davanti al Ministero della Difesa.

IL DECRETO DEL POPESIDENTE MACRI
Sotto la pioggia, la concentrazione ha coinciso con le tradizionali marce di giovedì delle Madri di Plaza de Mayo attorno alla piramide che domina la passeggiata pubblica di fronte alla Casa Rosada. Lunedì Macri ha annunciato un "processo di modernizzazione" delle forze armate - 70mila componenti tra Esercito, Marina ed Aeronautica - con il quale l'esecutivo cerca di aggiungere alla missione principale per proteggere la sovranità e l'integrità territoriale del Paese e per assistere in caso di emergenze o calamità naturali anche quella per collaborare alla sicurezza interna.

LE CRITICHE DELLE OPPOSIZIONI
Sia l'opposizione che le agenzie umanitarie rifiutano la possibilità che i militari interferiscano nelle attività di sicurezza interna, cosa che è proibita dalle leggi in vigore, sebbene il governo abbia chiarito che le forze armate forniranno solo supporto logistico alle attività di sicurezza interna.