"Dio guida con me", ripete come un ossessivo tormentone Lewis Hamilton da alcune settimane e pare proprio che il pilota inglese della Mercedes abbia ragione, visto che ha vinto anche in Ungheria in circostanze a dir poco fortunate.
Questa volta il suo angelo custode è stato il compagno di scuderia, Valtteri Bottas, che ha letteralmente sacrificato la sua corsa per blindare la leadership di Lewis, nella gara e soprattutto nella classifica mondiale, dove ora Hamilton ha 24 punti di vantaggio su Vettel.
Il finlandese è rimasto in pista per oltre 50 giri, facendo da tappo al tedesco della Ferrari che, con le ultrasoft, stava provando la rimonta grazie anche alla strategia (pit stop ritardato) e alle caratteristiche di una pista sulla carta favorevole alle Rosse.
Niente da fare. Solo nei giri finali Vettel è riuscito a passare Bottas (contatto tra i due) e a chiudere secondo, alle spalle di un Hamilton saldamente primo pur con una Mercedes tutt'altro che irresistibile nel caldo dell'Hungaroring.
Terza posizione per Raikkonen, quarta per Ricciardo bravo a sua volta a superare Bottas nel finale, nonostante un tentativo di difesa disperata ai limiti del regolamento del finlandese. Sesto Gasly, poi Magnussen e Alonso. Nono Sainz con Grosjean a chiudere la top-ten.