La Colombia si reca oggi alle urne per votare sette quesiti popolari su altrettante misure anti corruzione. Un pacchetto di proposte depositate da due parlamentari del partito ambientalista Alleanza verde che ha raccolto dall'inizio dell'anno la quota necessaria ad aprire le urne: oltre quattro milioni di firme, più del cinque per cento dell'elettorato. Nel caso dovessero essere approvate dalla maggioranza dei votanti, le norme attenderanno la ratifica dal parlamento con relative leggi, entro il tempo massimo di un anno.
I QUESITI PIU' DISCUSSI
Tra i quesiti più discussi c'è quello che toglie ai condannati per corruzione la possibilità di ottenere misure alternative alla reclusione in carcere e assegna allo stato il potere di decidere "unilateralmente" e "senza risarcimenti" la chiusura di tutti i contratti pubblici ottenuti dai soggetti condannati. La tornata referendaria, approvata all'unanimità a giugno dalla Camera dei deputati, è stata indetta con decreto di Juan Manuel Santos, nell'ultimo atto formale da presidente. Ivan Duque, divenuto capo di stato il 7 agosto, ha dichiarato di volersi recare alle urne contraddicendo in parte il dettato dell'ex presidente Alvaro Uribe, considerato il suo principale sponsor politico, secondo cui il tema doveva essere affrontate dal Parlamento.