Un talento sprecato. Un potenziale fenomeno che ha chiuso troppo presto la carriera. Colpa dell’alcool, maledettissimo alcool. Parliamo di Adriano Leite Ribeiro, dell’Imperatore brasiliano che in Italia, soprattutto con la maglia dell’Inter, ha mostrato soltanto sprazzi delle sue infinite potenzialità.
“La morte di mio padre mi ha distrutto, ero sempre ubriaco e l’Inter mi copriva” ha confessato l’attaccante classe 1982 di Rio de Janeiro in un’intervista a R7. “In Italia mi vedevo solo, triste e depresso e quindi ho cominciato a bere. Mi presentavo sempre all’allenamento, anche ubriaco, poi lo staff mi portava a dormire in infermeria. E l’Inter diceva che ero infortunato - ha detto -. Bevevo di tutto: whisky, vino, vodka, birra. Tantissima birra. Non smettevo mai e alla fine ho dovuto lasciare l'Inter".”.