Lo hanno fatto davvero. I calciatori della nazionale della Danimarca, che poco più di due mesi fa sono andati a un passo dalla clamorosa qualificazione ai quarti del Mondiale di Russia (eliminati solo ai rigori dalla Croazia, futura finalista), si sono ammutinati e non hanno risposto alla convocazione per l'amichevole con la Slovacchia, propedeutica al debutto contro il Galles nella neonata Nations League.
Convocazione che, peraltro, non è stata preparata neppure dal Ct Hareide, pure lui tra i rivoltosi. Il motivo? Una lite sui premi con la federazione, la Dbu, che ha vietato ai giocatori della nazionale di sottoscrivere accordi individuali con realtà in concorrenza con gli sponsor federali. Una situazione del genere è successa l'estate scorsa con la nazionale italiana di pallavolo e la stella Ivan Zaytsev, che ha rifiutato di...cambiarsi le scarpe per andare incontro ai dettami della Fipav. Risultato? Italia eliminata precocemente agli Europei.
La Danimarca, per lo meno, è riuscita a limitare i danni. Come? Presentandosi alll'amichevole già fissata in Slovacchia con una selezione improvvisata, raccolta alla meglio dalla Dbu pescando nelle categorie minori (serie B, C e addirittura D, dove milita il terzino destro Vollessen, ufficialmente studente) e persino nel campionato di futsal, il calcio a 5.
Capitanata da un venditore di professione, Offenberg, la Danimarca "B" ha perso soltanto 3-0 a Trnava, evitando il temuto cappotto. L'onore del calcio danese è salvo, il terrificante 0-8 incassato dalla Germania nel lontano 1937 resta il ko più pesante di sempre. Ma ora c'è da salvare qualcos'altro, oltre alla faccia: domenica ad Arhus è in programma il match col Galles e per quella data bisognerà inventarsi qualcosa, per non compromettere subito il cammino in Nations League.
Rino Dazzo