Il Governo uruguaiano ha approvato nei giorni scorsi un decreto legge sull'etichettatura degli alimenti che rappresenta il primo caso del genere nel Mercosur. La legge, che dovrà essere confermata dal Parlamento per entrare in vigore, prevede l'etichettatura speciale per i cibi processati che contengono un eccesso di grassi, grassi saturi, zuccheri e sale aggiunti durante il processo di composizione.
Dopo un lungo periodo di dibattiti e proposte, la misura ha finalmente trovato l'appoggio dell'esecutivo con la tanto attesa firma del presidente Tabaré Vázquez. Come anticipato dal Ministero della Salute Pubblica, le confezioni degli alimenti avranno nella loro parte frontale un logo che avviserà i consumatori con un ottagono nero e le scritte in bianco. "L’obiettivo - ha spiegato il ministro della Salute Jorge Basso - è quello di “cercare di ridurre gli alti tassi si sovrappeso e obesità nella popolazione oltre alle malattie generate".
L'industria alimentare avrà un anno e mezzo di tempo per adattarsi alla nuova regolamentazione e produrre o importare alimenti con l’informazione aggiornata.
"Esistono sufficienti evidenze scientifiche sul fatto che il sovrappeso e l'obesità incidono sull'ipertensione che è la principale causa di morte nel nostro paese" ha aggiunto il ministro le cui parole sono supportate dai dati allarmanti che hanno raggiunto l'Uruguay: l'obesità, sia tra gli adulti che tra i bambini, supera il doppio della media mondiale. È per questo motivo che la proposta ha ricevuto l'appoggio internazionale, tra gli altri, dell'Organizzazione Mondiale della Salute (Oms) e dell'Organizzazione Panamericana della Salute (Ops). Nell'elogiare la proposta governativa, l'Ops ha spiegato che "due uruguaiani su tre corrono il rischio di soffrire gravi conseguenze" per la loro situazione di salute "dovuta a un'alimentazione inadeguata".
Un dato è estremamente significativo: tra il 1999 e il 2013 la vendita di bibite zuccherate e di altri prodotti con quantità eccessive di zucchero si è triplicata. Nello stesso periodo il tasso di sovrappeso è aumentato dal 52,5% al 64,9% secondo uno studio del Ministero della Salute pubblicato nel 2015.
Questi i limiti stabiliti dal decreto sulla nuova etichettatura: per il sodio 500 milligrammi ogni 100 grammi, per gli zuccheri 3 grammi ogni 100 grammi, per i grassi il 35% del valore calorico totale e per i grassi saturi il 12%. Questa nuova normativa arriva subito dopo l’esecuzione di un’altra misura simile che riguardava invece i prodotti che contengono ogm (organismi geneticamente modificati) e che attualmente possono essere identificati nel dipartimento di Montevideo con un bollino bianco e una T. Tali misure erano da tempo richieste da diverse organizzazioni della società civile tra cui Slow Food, il movimento fondato dall'italiano Carlo Petrini.
Matteo Forciniti