Cynthia Nixon, l’ex attrice di Sex and The City, dove interpretava il ruolo di Miranda, non ce l’ha fatta a conquistare la nomination democratica per la corsa a governatore dello Stato di New York. Nel concedere la vittoria all’avversario, Andrew Cuomo, la Nixon però mostra di non essere intenzionata a gettare la spugna: “Non è il momento di sedersi e aspettare che le cose cambino. Questo è il momento di combattere”.
Sfavorita in tutti i sondaggi, Nixon ha cercato di far leva sui democratici più liberal, sperando di ripetere il miracolo della vittoria di Alexandria Ocasio-Cortez, la ventottenne del Bronx che nelle primarie per un posto al Congresso ha battuto il candidato super favorito.
Le sue parole nel concedere la vittoria a Cuomo, il candidato dell’establishment sostenuto dal partito democratico, hanno riportato alla memoria di molti la “rabbia” espressa nei giorni scorsi da Serena Williams sul campo degli Us Open, riaprendo una riflessione sull’importanza delle cosiddette “donne arrabbiate” nell’era del #MeToo.
Il messaggio di fondo per Williams e Nixon è: forse la rabbia con noi non ha funzionato, ma questo apre la strada alle altre donne, alle quali sarà concesso di arrabbiarsi senza essere giudicate.
Nixon, nei panni di Miranda di Sex and the City, ha già sfidato i giudizi e rotto non poche barriere. Così come le ha rotte con la sua vita privata: dopo una lunga relazione con l’attore Danny Monez, Nixon ha incontrato la sua attuale moglie, Christine Marinoni, durante un gay pride. La loro storia è iniziata come un’amicizia: Nixon - come ha lei stessa raccontato più volte - non aveva fino ad allora mai avuto rapporti con una donna. Poi il fidanzamento ufficiale e il matrimonio con Marinoni, e il suo impegno in prima linea per la comunità gay, anche per suo figlio transgender. Forte del fallimento contro Cuomo e del suo primo scontro con l’establishment da più parti criticata, Nixon ora guarda avanti, senza però sbilanciarsi sulle sue prossime mosse