Per il secondo anno consecutivo l’Italia conclude i Mondiali di canottaggio prima nel medagliere. Una conferma della crescita del gruppo guidato dal d.t. Franco Cattaneo, per anni allievo del guru del canottaggio italiano, il dottor Giuseppe La Mura, storico allenatore dei fratelli Abbagnale. Una rassegna iridata conclusa con 7 medaglie (a Sarasota furono 8, con 3 ori, 3 argenti e 2 bronzi) che lascia un po’ l’amaro in bocca per come si è conclusa. A differenza di Sarasota 2017 non è arrivato il sigillo finale con la medaglia nell’otto che ha chiuso 5°.
“E’ un peccato - analizza Cattaneo -. Abbiamo fatto i primi 1000 metri molto lenti. Poi ci siamo ripresi, ma era troppo tardi”. Cattaneo traccia un bilancio positivo dei Mondiali. “Se consideriamo l’assenza di Vicino (che nel 2017 era sul due senza campione del mondo, ndr) possiamo essere soddisfatti del settore maschile. Per il femminile stiamo crescendo. Mi aspettavo qualcosa di più dal doppio senior (Iseppi e Tontodonati, ndr)”.
La ciliegina sulla torta è stato il ritorno sul tetto del Mondo del 4 di coppia di Gentili, Rambaldi, Panizza e Mondelli: "Dalle mie parti si direbbe che quei ragazzi mi hanno tolto il sonno e la fantasia. Dopo la brutta batteria sono stati giorni difficili". Felice anche il presidente federale Beppe Abbagnale: "Sono contentissimo perché è un risultato importante conquistato nonostante non avessimo due barche in finale in gare come il due senza e il doppio maschile dove di solito ci facciamo valere". Abbagnale poi spende una parola importante per il d.t. Cattaneo: "Per i risultati che ho ottenuto da atleta sono legatissimo al dottor La Mura, ma devo dire che Cattaneo è sulla buona strada per eguagliarlo".