Il governo continua a percorrere strade per cercare di arrivare alla quadratura del cerchio sull'ormai famosa quota 100, la somma di età anagrafica e contributi che renderebbe possibile lasciare il lavoro in cambio di una congrua pensione.
L'ultima ipotesi di riforma su cui lavorano gli esperti dell'esecutivo riguarda la possibilità di andare in pensione con 36 o 37 anni di contributi e con un minimo di 62 anni di età: ci sono però alcuni aspetti da limare.
Intanto in Italia uno studio mette in evidenza come siano enormi, per i giovani, le difficoltà nel trovare lavoro anche con un adeguato titolo di studio. Secondo l'Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro, quattro laureati su dieci - di almeno 30 anni - sono senza lavoro oppure sottoccupati.