Raffaello Sanzio sbarca in Brasile, al Centro Culturale Fiesp di San Paolo. Si tratta della mostra "Rafael e a Definição da Beleza" - Da Divina Proporção a Graça", che porta nel Paese tre opere mai viste finora sul territorio brasiliano. La esposizione ha anche registri storici di studi matematici che hanno influenzato la idea della bellezza nel secolo XV. Tra i documenti anche i trattati di Vitruvio e Leon Battista Alberti oltre ad una copia della prima edizione della "Divina proporzione" un'opera di Luca Paciolli. "L'arte di Raffaello - così è stata presentata la mostra inaugurata mercoledì 19 settembre - unica con maestria le forme della antichità classica con le espressioni della intensa natura umana, impostando un nuovo ideale di bellezza".
La mostra organizzata a San Paolo dispone anche di una sezione dove si possono ammirare immagini dei suoi allievi, lavori di diversi suoi seguaci pittorici (da Giovanni Penni a Giulio Romano), ma c'è anche una sala dedicata alla imitazione e alla "nuova bellezza". In questa ultima sono visibili le tre opere di Raffaello che ritraggono, in maniera differente, la Madonna.
Le opere provengono da musei italiani, specificatamente da Roma, Napoli e Modena.
La mostra dedicata al grande Maestro italiano ha anche la proiezione di un affresco
"Scuola di Atene (1509)" che si trova nei Musei Vaticani. L'esposizione a San Paolo sarà aperta al pubblico fino al 16 dicembre e per i visitatori sarà anche completamente gratuita. Raffaello Sanzio nacque a Urbino il 28 marzo 1483 e morì a Roma il 6 aprile 1520, ad appena 37 anni, nel giorno del Venerdì Santo: secondo il Vasari causata da "eccessi amorosi". Pittore e architetto è considerato uno dei grandi Maestri del Rinascimento italiano, ma anche uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Le sue opere infatti hanno lasciato una impronta unica per tutti i pittori che si sono susseguiti. Le sue opere si sono dimostrate di enorme importanza per lo sviluppo di quello che è il linguaggio artistico dei secoli successivi. L'influenza di Raffaello infatti è visibili non solo tra i pittori a lui vicini, in senso temporale, ma anche in artisti del XX secolo come Salvador Dalí.
di SANDRA ECHENIQUE