Il Coni ha ufficializzato che la candidatura italiana per i giochi olimpici invernali 2026 sarà quella di Milano-Cortina. Torino, dunque, resta fuori. Ad annunciarlo, questa mattina, durante la riunione di giunta il presidente della Regione Lombardia, il governatore Attilio Fontana. "Era una notizia che aspettavamo, siamo molto felici. Adesso dobbiamo cominciare a lavorare alacremente perché la candidatura venga approvata anche dal CIO", ha aggiunto l'inquilino del Pirellone.
LE PAROLE DEL GOVERNATORE ZAIA
"Questa mattina ho parlato con il presidente del Coni Malagò, il quale mi ha annunciato ufficialmente la sua firma sull'atto di candidatura Milano-Cortina alle Olimpiadi della neve 2026" gli ha fatto eco il presidente del Veneto Luca Zaia, postando poi la notizia sulla sua pagina Facebook. "Siamo ovviamente felicissimi - ha proseguito - di questa scelta. Ringrazio il governo, il Coni e tutti gli interlocutori che in questi mesi hanno lavorato per questa candidatura che onoreremo lavorando a testa bassa perché rimanga nella storia come un'Olimpiade memorabile. Avanti tutta!".
APPENDINO: "SCELTA INCOMPRENSIBILE"
La notizia è stata accolta con viva delusione a Torino, dove il sindaco Chiara Appendino non ha mancato di rimarcarlo. "E' una candidatura per noi incomprensibile, si tratta di andare a costruire ed edificare dove non ci sono gli impianti. Torino era la meno costosa. Chi si assume questa responsabilità dovrà spiegarla al Paese" ha sbottato la prima cittadina del capoluogo piemontese.
"CHIEDEREMO CONTO DI QUESTA SCELTA"
"Chiederemo conto di questa scelta" ha poi proseguito il sindaco. "Torino con le sue valli c'è e c'è sempre stata - ha aggiunto ancora - al Paese qualcuno dovrà spiegare perché si porta avanti una candidatura che prevede di costruire ex novo, quando da un'altra di poteva fare senza costruire nulla. Quindi nessun impatto ambientale, minor impatto economico. Era l'unico modello sostenibile dato che il Cio chiedeva di riutilizzare gli impianti. Torino e le sue valli li ha". "Abbiamo combattuto fino alla fine - ha ribadito la Appendino - per poter fare un'Olimpiade che fosse sostenibile, che si basasse sul riutilizzo. Io sono arrivata anche a mettere le mie dimissioni sul piatto per portare avanti questa candidatura, ci ho creduto fino in fondo".
"CONI PORTI IN VOTAZIONE IL DOSSIER, TORINO ANCORA IN CAMPO"
"Il Coni porti in votazione i dossier, la candidatura di Torino è ancora in campo. Si entri nel merito dei dossier, si analizzino i costi in modo analitico e il Coni si assuma la responsabilità delle proprie scelte. Se esiste Milano Cortina, esiste anche Torino" ha insistito la sindaca di Torino. "Come Città chiedo conto che ci venga detto e dimostrato come questa candidatura possa stare in piedi senza risorse economiche e con costi maggiori rispetto alla nostra", ha concluso.
CHIAMPARINO: "RECUPERARE RUOLO PER MONTAGNE OLIMPICHE"
"Se c'è una possibilità di recuperare, senza Torino, un ruolo per le montagne olimpiche torinesi, la Regione c'è" ha affermato, dal canto suo, il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino. "Non è una sorpresa, purtroppo me lo aspettavo - ha aggiunto Chiamparino a margine dell'inaugurazione di una nuova Tac all'ospedale Molinette di Torino - Ero stato il primo a dire che sentivo puzza di bruciato dopo la decisione di Giorgetti di far saltare il tavolo a tre e, pochi minuti dopo, far emergere la candidature a due".