"Ai genitori dei baby camorristi, che confezionano la droga a otto anni o spacciano a undici, va tolta la potestà genitoriale". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ieri, in Prefettura, a Napoli, dove si è recato per il Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza. "Conto di dare una mano alla città ribadendo nelle prossime settimane con i fatti e non con le parole che la mafia è uno schifo, lo sono la camorra e la violenza. I camorristi li inseguiremo quartiere per quartiere, via per via, pianerottolo per pianerottolo. L'obiettivo è sradicare, deportare, cancellare e far sentire a ogni singolo camorrista lo schifo che è" ha
aggiunto il vicepremier.
"Io voglio che i ragazzi si schifino, se qualche fiction ne dà un'immagine diversa io voglio che sentano lo schifo che è la camorra" ha poi proseguito il leader del Carroccio che nel capoluogo campano ha passeggiato per le strade del Vasto, a ridosso della stazione centrale. Una passeggiata di 50 metri tra i negozi, tutti gestiti da immigrati che si svuotavano per i clienti che si riversavano in strada. Residenti affacciati ai balconi e alle finestre. Un quartiere intero in strada, per affollarsi in via Milano e salutare il ministro dell'Interno.
Salvini ha percorso la strada principale del quartiere napoletano, tra due ali di un imponente servizio d'ordine, ma niente ha preoccupato le forze dell'ordine, se non l'assalto dei cronisti. Salvini si è concesso in strette di mano, saluti, qualche abbraccio e selfie, senza distinguere tra residenti italiani e stranieri. Un gruppo di nigeriani, impugnando lo smartphone, ha sfoggiato un grande sorriso per il ministro. "Salvini aiutaci, più lavoro, più integrazione", gli hanno detto. E qualcuno si è anche fatto riprendere con lui. In contemporanea i centri sociali protestavano contro di lui in via Toledo insieme
a un gruppo improvvisato di migranti, intonando cori contro Salvini e la Lega.
Tuttavia il ministro, che ha incontrato il parroco del quartiere, entrando nella chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio, ha confermato la sua linea dura sui migranti, promettendo di ripulire il Vasto. "E' questione di numeri e buon senso, non c'entra il razzismo, ma spaccio, violenza, prostituzione; il mio impegno da ministro dell'Interno è tornare in questa parrocchia da Don Vincenzo avendo riportato ordine in più, aumentando controlli, allontanamenti, sgomberando le case occupate abusivamente e con un presidio fisso delle forze dell'ordine perché mi hanno detto che i problemi negli ultimi due anni sono aumentati”.
Salvini ha passeggiato fino in fondo alla strada, dove i palazzi si sono svuotati di italiani. "Ma io vivo qui da quarant'anni - ha raccontato una donna nigeriana - e siamo stati sempre bene accolti. Oggi non c'è più quel clima. Oggi Salvini deve cacciare chi non fa bene". E proprio parlando degli sgomberi il vicepremier ha ribadito: "Verrò a effettuarli personalmente, suoneremo campanello per campanello e prenderemo chi occupa abusivamente le case".