Le sigarette non sono solo dannose per la salute umana, fanno malissimo anche all'ambiente. E' la conclusione di un rapporto dell'Imperial College di Londra presentato alla Conferenza sulla convenzione quadro dell'Oms per il controllo del tabacco (FCTC) in corso a Parigi, secondo cui ad esempio le 'bionde' sono responsabili dello 0,2% delle emissioni di CO2 globali.
Per la produzione dei seimila miliardi di sigarette consumate in un anno, scrivono gli autori, sono necessari 32,4 milioni di tonnellate di tabacco, per cui servono 22 miliardi di tonnellate d'acqua. Il settore è responsabile dell'emissione di 84 milioni di tonnellate di CO2 l'anno, di cui circa 21 per la coltivazione, 45 per il trattamento del tabacco e 16 per la manifattura delle sigarette. A questo si aggiungono l'immissione nell'ambiente di sostanze tossiche, come pesticidi e metalli pesanti.
"L'impronta ecologica annuale del tabacco - spiegano - è pari a quella di paesi come Perù e Israele, e più che doppia di quella del Galles". Un altro aspetto importante, spiega il rapporto, è che il tabacco, che viene coltivato quasi solo in paesi in via di sviluppo, ha un impatto molto più alto di altre coltivazioni.
Ad esempio in Zimbabwe un ettaro di terra può produrre 19 volte più patate delle 1-1,2 tonnellate di tabacco che viene correntemente coltivato. "Il controllo del tabacco è un problema che ha a che fare con lo sviluppo - commenta Vera Luiza da Costa Silva, responsabile del Segretariato FCTC -. I danni all'ambiente sono provocati lungo l'intero ciclo di vita dei prodotti a causa della deforestazione, dell'inquinamento dell'acqua da pesticidi e dallo smaltimento delle sigarette".