Il premio Nobel per la pace è stato assegnato al ginecologo congolese Denis Mukwege e a Nadia Murad, vittima yazida dei crimini commessi dall'Isis in Iraq.
IL CORAGGIO DI MUKWEGE
Nominato molte volte in passato, Mukwege ha trascorso due decenni aiutando le donne a riprendersi dalle violenze e dai traumi degli stupri nella Repubblica Democratica del Congo orientale devastata dalla guerra. Il medico "ha ripetutamente condannato l'impunità per gli stupri di massa e ha criticato il governo congolese e quelli di altri paesi per non aver fatto abbastanza per fermare l'uso della violenza sessuale contro le donne come arma di guerra" ha spiegato l'Accademia svedese nelle motivazioni del Nobel.
RAPITA DALL'ISIS
Murad, invece, è una delle circa 3mila ragazze e donne yazide che sono state vittime di stupri e abusi da parte dell'Isis. Murad, diventata un'attivista dopo essere stata rapita dai militanti del gruppo dello Stato Islamico e tenuta come una schiava del sesso, hanno spiegato gli organizzatori del premio, "è stata vittima e testimone degli abusi e ha dimostrato un coraggio raro nel raccontare le proprie sofferenze e parlare a nome di altre vittime".