E' stata rinviata a giudizio, il 26 novembre davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Alessandria, Lara Bombonati, la presunta foreign fighter tortonese di 26 anni accusata di associazione con finalità di terrorismo arrestata nel giugno 2017 in Piemonte. Questa mattina, durante l'udienza preliminare, il gip ha respinto la richiesta di rito abbreviato condizionato a una perizia psichiatrica, avanzata dalla difesa, ritenendola non compatibile con il rito alternativo.
LA TESI DELLA DIFESA
"La perizia è indispensabile per accertare lo stato clinico della mia assistita all'epoca dei fatti - ha spiegato il difensore della Bombonati, l'avvocato Lorenzo Repetti - La consulenza del pm Antonio Rinaudo riconosce alla ragazza dei disturbi di personalità che però non incidono sulla sua capacità di intendere e di volere. La nostra consulenza è di parere esattamente opposto".
SI FACEVA CHIAMARE KADIJA
La donna, originaria di Milano ma cresciuta nel Tortonese, a Garbagna, con i genitori e la sorella gemella, è accusata di aver fatto la staffetta tra Siria e Turchia per conto delle milizie jihadiste. Convertita all'Islam dopo essersi sposata con il siciliano Francesco Lo Cascio, anche lui islamizzato (e poi morto martire in Siria il 26 dicembre 2016), una volta indossato il "velo" prese il nome di Khadija.
LEI HA SEMPRE NEGATO LE ACCUSE
Lei, in ogni caso, ha sempre respinto le accuse di terrorismo. "Mi sono limitata a seguire mio marito" si è sempre difesa la tortonese. La Bombonati fu arrestata a giugno 2017 dagli agenti della Digos di Alessandria su ordine della procura di Torino e da allora è rinchiusa nel carcere Le Vallette di Torino.