La città di Genova si è ripresa il ponte. Dopo 51 giorni di stallo dalla tragedia, il sindaco Marco Bucci è stato nominato commissario alla ricostruzione. Quasi due mesi, 51 giorni, per indicare il commissario alla ricostruzione del ponte Morandi sono un record che difficilmente potrà essere battuto. Grandi discorsi sull’urgenza di fare presto, ma poi 51 giorni di niente. Di liti dietro le quinte sul nome del possibile commissario. La cosa è ancora più grave se si pensa che il sindaco, Bucci, si era offerto il primo giorno di fare quel lavoro, e anche gratis. E, altro elemento da condannare, sul nome di Bucci si era espresso favorevolmente anche il presidente della regione Liguria Toti.
Cosa è successo in questi 51 giorni? Una sola cosa: la ricerca, disperata e affannosa, che di un commissario che escludesse per principio qualunque intervento di Autostrade nella ricostruzione. Si sa che sia Toti che Bucci non sono mai stati di questo avviso: la cosa urgente è fare in fretta e bene. Chi può aiutare, ben venga. E questo ai grillini non stava per niente bene. Inoltre, il sindaco di Genova ha una statura professionale e politica che gli consente di mandare a quel paese il noioso e inconcludente Toninelli quando vuole.
Questo spiega perché hanno tentato per 51 giorni di non nominarlo. Ma non sono riusciti a trovare un altro candidato, e questa era, da subito, la scelta più logica. Diciamo la verità: Genova, con la nomina di Bucci, si è ripresa il ponte. Lo Stato paghi e si faccia da parte.