Una battuta, forse un commento di troppo a fine partita, ed ecco partire un pugno violento che mette fine alla vita di un uomo, deceduto, dopo sei giorni di agonia, nel lettino d'ospedale. Questa la tragica fine di Fulvio Baldovino, torinese di 51 anni, ucciso per una lita calcistica esplosa all'improvviso davanti alla tv che aveva appena finito di trasmettere Udinese-Juventus, da un giovane di origini marocchine.
E' ACCADUTO IN UNA COMUNITA' DI RECUPERO
L'episodio, risalente a sabato pomeriggio, è accaduto nella comunità terapeuetica "La Rinascita" di Vaglierano, in provincia di Asti. Baldovino era arrivato lì da Torino, da meno di quattro settimane. E da Torino, poche settimane prima, era arrivato anche il ventenne che lo ha colpito, un giovane nato in Italia da genitori di origine marocchina. Ventenne ma già con diversi precedenti per furto, rapina e scippo. I due, a quanto pare, erano seduti l'uno accanto all'altro, nella saletta della cascina di due piani, dove si condividono film e programmi televisivi, ma anche storie di emarginazione e dipendenze.
UNA PAROLA DI TROPPO E PARTE LA LITE
Una parola di troppo, forse un giudizio sulla partita che si era appena conclusa con l'ennesimo successo dei bianconeri, ed ecco scatenarsi la rissa. Colpito con violenza, Fulvio Baldovino è caduto a terra sbattendo la testa sul pavimento. E non si è più rialzato. L'intervento del 118 è stato immediato, come quello dei carabinieri del vicino distaccamento dell'Arma. Il giovane sembrava non credere a quello che aveva appena combinato: immobile, davanti al televisore, aveva ancora le nocche della mano rosse mentre guardava l'uomo riverso esanime a terra.
BALDOVINO NON SI E' PIU' RIPRESO
Dal reparto di Rianimazione dell'ospedale di Asti, dove è stato trasportato in gravi condizioni, il 51enne non è più uscito. Baldovino è morto senza mai riprendere conoscenza, a causa del grave trauma cranico riportato. Il ventenne, che era stato arrestato dai carabinieri senza opporre resistenza, è ora accusato di omicidio preterintenzionale.