Risparmi, a proposito di quelli che dicono che lo spread non esiste… Talmente non esiste lo spread che se lo vai a cercare nelle tasche degli italiani, nelle tasche più care e curate delle famiglie italiane, se lo vai a cercare nei risparmi degli italiani lo vedi, eccome se lo vedi: in otto mesi lo spread ha deprezzato il valore dei nostri risparmi per una media di 3.300 euro a testa.
Dividendo il minor valore complessivo dei risparmi degli italiani per 60 milioni la media fa 3.300. Certo, c’è chi non aveva e non ha un euro di risparmio in qualunque forma. E c’è chi ne ha pochi di risparmi. Quindi più d’uno dirà: i 3.300 miei non mi risulta. Sono infatti la media, ci sono risparmi, altrettanto numerosi, ben più intaccato quanto a valore di soli 3.300 euro. E poi si può sempre sperare non siano perduti per sempre i 3.300 euro a testa.
Si può sperare la caduta di valore sia riassorbita, si può sperare che la perdita di valore, tecnicamente detta virtuale, resti tale e non diventi mai concreta. Però qui e oggi, dopo otto mesi, il valore dei risparmi degli italiani è andato giù. Sarà come sarà, comunque è: i risparmi del popolo valgono meno.
Quanto meno? Quasi duecento miliardi in meno (per l’esattezza 198) se guardiamo alle perdite in Borsa, alle perdite in termini di valori azionari.
Dice: ma solo i ricchi e i matti hanno soldi in Borsa.
Sbagliato: in Borsa hanno soldi anche le aziende, spesso quelle dove si lavora, dove lavora la gente che non ha soldi in Borsa. E in Borsa hanno soldi investiti anche i Fondi Comuni cui milioni di italiani hanno negli ultimi anni affidato in misura crescente i loro risparmi.
Quindi la Borsa chi se ne frega e non mi riguarda è qualcosa di saggio e fondato proprio come lo spread non esiste. Ma i risparmi degli italiani sono anche Titoli di Stato. Poco direttamente (solo il 6 per cento dell’ammontare Btp in mano a privati italiani). Molto in via indiretta, visto che le banche italiane sono zeppe di Btp. E comunque i titoli del debito pubblico italiano sono nei Fondi Comuni di investimento. Ecco dunque che se aggiungiamo il calo di valore dei Titoli di Stato italiano in otto mesi passiamo da 198 a 307 miliardi di perdita di valore dei risparmi e investimenti italiani.
Lo spread non esiste? Chi se ne frega se in otto mesi è passato da 120 a 310? Non mi tocca, affari loro? E se i Cds, quelle robe strane che si pagano per pagarsi l’assicurazione sui titoli di Stato italiani, sono passati da 95 a 280, chi li conosce, chi li ha mai visti, chi se li fila questi CdS?
Ecco, bravi: se siete di questa diffusa, radicata e popolare opinione, allora provate ad andare in banca e vendete oggi i vostri risparmi, in qualunque forma li abbiate investiti e custoditi. E vedrete, invariabilmente, che spread e i suoi fratelli non sono fantasmi, tanto è vero che si sono mangiati una fetta del valore dei vostri risparmi. Provare per credere. Gli otto mesi, quali otto mesi? Quelli che cominciano da marzo 2018. Quelli del Governo del Cambiamento e poi della Manovra del Popolo e poi del Nuovo Contratto Sociale. Tra un po’, probabilmente tra sei mesi, si potrà andare in pensione a 62 anni e tra circa nove mesi probabilmente sarà pagato il primo assegno di reddito di cittadinanza. Nel frattempo, negli otto mesi già trascorsi, il popolo ci ha rimesso 3.300 euro a testa di valore dei suoi risparmi. O quello che risparmia non è popolo?